Auguste Chabaud, La Procession. L’Enterrement Sort de l’Eglise, 1920 circa | Courtesy Governatorato SCV Direzione dei Musei
Eccezionalmente prorogata fino al 4 ottobre la mostra Gauguin, Matisse, Chagall. La Passione nell’arte francese dai Musei Vaticani presenta al pubblico oltre venti capolavori di artisti come Auguste Rodin, Maurice Denis, Henri Matisse, Georges Rouault, selezionati dal ricco nucleo di arte francese della Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, voluta fin dal 1964 da papa Paolo VI. L’appuntamento porta quindi a Milano quegli artisti considerati da papa Montini i “custodi della bellezza del mondo”.
Auguste Rodin, Main de Dieu, 1896 [1968], bronzo (fusione Georges Rudier), Paris 1968 © Governatorato SCV Direzione dei Musei
Paolo VI riconosceva infatti all’arte e al suo misterioso processo di creazione “una capacità prodigiosa di esprimere, oltre l’autentico, il religioso, il divino, il cristiano”. Nasceva da queste riflessioni la prima raccolta di 900 opere di autori contemporanei – inaugurata nel 1973 – provenienti da diversi ambiti geografici e culturali.
La rassegna milanese, a cura di Micol Forti, responsabile della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, e di Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano, segna un nuovo capitolo nella collaborazione tra i Musei del Papa e l’istituzione milanese, inaugurata nel 2018 con l’esposizione Gaetano Previati. La Passione, che proponeva un nucleo di opere sacre dell’artista provenienti da entrambi i musei.
Il percorso espositivo si articola in quattro ambienti, corrispondenti ad altrettanti nuclei tematici, che dall’Annunciazione conducono alla Resurrezione di Cristo. La prima sala è dedicata alla Vergine Maria e a Gesù Bambino, con le xilografie del pittore francese Maurice Denis che lasciano il posto alla relazione tra la Madre e il Figlio intimamente descritta da Matisse e da Léonard Tsuguharu Foujita, l’artista giapponese convertitosi al Cattolicesimo.
Maurice Denis, L’Annonce faite à Marie, 1927, xilografia a colori; © Governatorato SCV Direzione dei Musei
Le vedute di processioni di Paul Gauguin e di Auguste Chabaud, nella seconda sala, accompagnano lo sguardo del visitatore verso il Golgota, dove si consuma il dramma della Croce, interpretato da Georges Rouault e ancora da Matisse.
La sofferenza di Cristo è invece al centro della terza sala, dove si incrociano i capolavori di Marc Chagall, Jean Fautrier, e ancora di Henri Matisse accanto alle incisioni graffianti di Bernard Buffet.
Marc Chagall, Le Christ et le peintre, 1951, gouache e pastelli su carta applicata su cartoncino © Governatorato SCV Direzione dei Musei Vaticani
La Resurrezione di Émile Bernard e il grande trittico di George Desvallières che raffigura il “velo della Veronica” – il panno, intriso di sangue e sudore, che una delle pie donne utilizzò per detergere il volto di Gesù durante la Via Crucis – chiudono il percorso.
La mostra si inserisce nel dibattito tra arte e fede – acceso più che mai nel delicato passaggio tra il XIX e il XX secolo – ripercorrendo le sensibilità e gli interessi da parte dei tanti artisti che si sono confrontati con i temi religiosi. Ne scaturisce un approfondimento variegato, nel quale le storie della Passione, le tematiche della morte e del dolore, il mistero del sacrificio e della redenzione, vengono affrontati e restituiti dai maestri di Otto e Novecento con partecipazione autentica.
Marc Chagall, Pietà rouge, 1956, matita, china e acquerello su carta; © Governatorato SCV Direzione dei Musei
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