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Da Tiziano a Rubens. Capolavori dalle collezioni fiamminghe in arrivo a Venezia

Tiziano, Jacopo Pesaro presentato a San Pietro da Papa Alessandro VI, 1503-1506, olio su tela, 183 x 145, Anversa, Royal Museum of Fine Arts Antwerp (KMSKA). Foto: © Hugo Maertens

Venezia – Una mostra inedita, ma soprattutto un grande ritorno di tre icone della pittura veneziana realizzate da Tiziano e Tintoretto, raramente concesse in prestito.
Accanto ai pittori veneziani, i maestri fiamminghi sbarcano in Laguna portando negli spettacolari appartamenti del Doge a Palazzo Ducale esclusivi capolavori provenienti dai principali musei delle Fiandre e da alcune collezioni private.
Dal 5 settembre fino al 1° marzo 2020 la Fondazione Musei Civici di Venezia, assieme alla città di Anversa, VisitFlanders e la Flemish Community, presenta “Da Tiziano a Rubens. Capolavori da Anversa ed altre collezioni fiamminghe”, una mostra curata da Ben Van Beneden, direttore della Rubenshuis di Anversa.
Ma la notizia più attesa è che, accanto ad alcune opere di Rubens, van Dyck e Michiel Sweerts, la mostra porterà nuovamente a Venezia tre opere raramente concesse in prestito, alcune delle quali saranno mostrate al pubblico, per la prima volta, in occasione della mostra. Si tratta della pala d’altare proveniente dall’ex Chiesa di San Geminiano, definita dalla stampa internazionale “il Tintoretto di David Bowie”, di Jacopo Pesaro presentato a San Pietro da Papa Alessandro VI di Tiziano e del Ritratto di una Dama e sua figlia sempre di Tiziano (che si pensa ritragga l’amante del pittore e la loro figlia Emilia).
A Venezia si potrà ammirare anche un’opera di Michaelina Wautier, una pittrice belga dall’eccezionale talento, originaria di Mons, e della quale si conosce, ad oggi, molto poco. A differenza delle sue colleghe, infatti, questa artista si interessò ad una molteplicità di temi, dai soggetti mitologici ai ritratti, dai paesaggi alle nature morte, dalle teste infantili ai personaggi dai tratti particolarmente marcati e alle scene di vita quotidiana.

La mostra – a cura di Ben van Beneden, direttore Rubenshuis, con la direzione scientifica di Gabriella – porterà in Italia una grande varietà di raffinate opere d’arte, testimonianza di un’epoca di fitti scambi culturali tra Venezia e le Fiandre.
Tra queste La lamentazione di Cristo di Anthony van Dyck, dal Royal Museum of Fine Arts di Anversa, un Ritratto di giovane donna di Rubens, in prestito da una collezione privata, uno Studio per testa di uomo con barba di Maerten de Vos.

Una sezione speciale sarà dedicata al compositore fiammingo Adriaan Willaert, che si stabilì definitivamente nella Serenissima per diventare Maestro di Cappella della Basilica di San Marco nel 1527. Fu il compositore di Roeselare a fondare la Scuola di Musica Veneziana, frequentata, tra gli altri, da Giovanni Gabrieli e Claudio Monteverdi.

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