Ritratto di Tiziano Vecellio, olio su carta incollata su tavola, Firenze, Gallerie degli Uffizi. Courtesy Magnifica Comunità di Cadore
Due opere poco conosciute, attribuite alla bottega dell’artista e appartenenti alla raccolta degli Uffizi, saranno accolte dal 28 luglio al 29 settembre nella casa – museo del pittore di Pieve di Cadore.
Si tratta di due capolavori che la Magnifica Comunità di Cadore ha ottenuto in prestito dalle Gallerie degli Uffizi, attribuiti alla bottega di Tiziano e probabilmente creati attraverso la riproposizione di autoritratti del maestro.
Queste opere – filiazioni del celebre Autoritratto custodito allo Staatliche Museen di Berlino – pur restituendo da un lato un’immagine dell’artista classica e riconoscibile da tutti, evocano d’altro canto una terza opera, il “ritratto cadorino”, di proprietà del cugino del pittore, Tiziano Vecellio detto L’oratore, e di cui si sono perse le tracce.
Al Ritratto di Tiziano – olio su carta incollata su tavola, ospitato nel Corridoio Vasariano, ora chiuso per restauro – da sempre al centro dalla critica, si affianca il Ritratto – olio su tela – conservato nel deposito degli Uffizi. Entrambe le opere erano state restaurate rispettivamente nel 2007 e nel 2016.
Promossa dalla Magnifica Comunità di Cadore, la mostra dal titolo Tiziano. L’enigma dell’autoritratto, rientra nelle azioni di valorizzazione della casa natale dell’artista ed è sostenuta dalla Fondazione Cariverona nell’ambito del progetto Itinerari in rete: per lo sviluppo di un turismo culturale in Cadore. L’obiettivo di questo progetto espositivo – dedicato alla memoria di Lionello Puppi, autore anche dell’Epistolario di Tiziano – è quello di “riportare” lo spirito del pittore a Pieve di Cadore, quale espressione di un contesto storico-sociale di un territorio.
I due ritratti – che mostrano l’artista in età avanzata, con la tavolozza in mano, e attraverso i quali si cerca di ricostruire la storia delle due opere prestate dagli Uffizi – saranno accompagnati da alcuni documenti storici originali solitamente conservati nell’Archivio antico e nella Biblioteca Tizianesca.
“La Magnifica Comunità di Cadore – spiega Renzo Bortolot, presidente dell’ente – a partire dal 2017 ha intrapreso un percorso per realizzare una serie di approfondimenti sulle vicende di Tiziano Vecellio e della sua bottega, direttamente connesse al territorio dolomitico cadorino, oggi anche Patrimonio dell’Umanità”.
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