Riapre a Milano a Palazzo Reale dal 28 maggio la straordinaria mostra Georges de La Tour: l’Europa della luce, aperta il 7 febbraio scorso, accolta come un evento dalla stampa e con centinaia di prenotazioni attivate dal pubblico, chiusa per l’emergenza sanitaria dal 24 febbraio e riaperta poi per una sola settimana dal 2 all’8 marzo.
La mostra riapre al pubblico con nuovi giorni e orari, accesso contingentato solo su prenotazione e con nuove disposizioni volte a tutelare la sicurezza dei visitatori.
Promossa e prodotta dal Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, curata dalla Prof.ssa Francesca Cappelletti e da Thomas Clement Salomon, l’esposizione vanta un comitato scientifico composto da Pierre Rosenberg (già direttore del Louvre), Gail Feigenbaum (direttrice, Getty Research Institute), Annick Lemoine (direttore, Musée Cognacq-Jay).
I 28 musei prestatori da 3 continenti hanno tutti accettato di prorogare il prestito delle 33 opere sino al 27 settembre, permettendo dunque di visitarla per altri 4 mesi, con le misure di sicurezza stabilite dalle autorità governative e regionali. Tra i prestatori alcune delle più grandi istituzioni internazionali come la National Gallery of Art di
Washington D.C., il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la Frick Collection di New York, il S. Francisco Fine
Art Museum, il Chrysler Museum di Norfolk, la National Art Gallery di Leopoli; molte istituzioni museali
regionali francesi, come il Musée des Beaux-Arts di Nantes, il Musée du Mont-du Piété di Bergues, il Musée
départemental d'Art ancien et contemporain di Epinal, il Museée des Beaux-Arts di Digione, il Musée
Toulouse-Lautrec di Albi, il Musée départemental Georges de La Tour di Vic-sur-Seille, oltre ad alcuni
importanti musei italiani come la Galleria degli Uffizi, la Pinacoteca Vaticana, la Galleria nazionale d’Arte Antica-Palazzo Barberini .
La prima mostra in Italia dedicata a Georges de La Tour, attraverso mirati confronti tra i capolavori del Maestro francese e quelli di altri grandi del suo tempo – tra cui Gerrit van Honthorst, Paulus Bor, Trophime Bigot – porta una nuova riflessione sulla pittura dal naturale e sulle sperimentazioni luministiche, per affrontare i profondi interrogativi che ancora avvolgono l’opera di questo misterioso artista.
Un’esposizione unica considerato che, come ebbe a sottolineare Roberto Longhi, in Italia non vi è conservata nessuna opera di La Tour e sono circa 40 le opere certamente attribuite al Maestro, di cui in mostra ne sono esposte 15 più una attribuita.
Tra i capolavori presenti in mostra, spicca la commovente intensità emotiva della Maddalena penitente (National Gallery of Art di Washington D.C., 1635-1640 circa); la splendida tela dipinta agli esordi La rissa tra musici mendicanti (J. Paul Getty Museum, 1625-1630 circa) caratterizzata da un’esecuzione straordinariamente libera e brillante; l’austero e tragico Suonatore di Ghironda col cane (Musée du Mont-de- Piété di Bergues, 1622-1625); Il denaro versato (Lviv –Ucraina, Galleria Nazionale di pittura, 1625-1627), tra i più interessanti esiti del percorso pittorico di De La Tour, scena connotata da un altissimo livello di tensione;
I giocatori di dadi (Stockton-on-Tees, Preston Park Museum & Grounds, 1650-1651), uno dei pochi dipinti di
La Tour che si conservano in Gran Bretagna; la straordinaria tela La Negazione di Pietro (Nantes, Musée des
Beaux-Arts, 1650), dove La Tour somma agli effetti di luce dei notturni il carattere drammatico del tradimento
dell’apostolo; il magnifico quadro Giobbe deriso dalla moglie (Epinal, Musée départemental d’Art ancien e contemporain, 1650 circa), particolarmente rappresentativo del lavoro sulla luce svolto dal Maestro; Giovane
che soffia su un tizzone (Digione, Musée des Beaux-Arts, 1640 circa) dipinto di piccole dimensioni tra i pochi esempi di opere eseguite dall’artista per committenti privati; l’indimenticabile Educazione della Vergine (New York, Frick Collection, 1650 circa) con una scena intima e raccolta di grande poesia.
Completano le opere autografe di La Tour altri dipinti a tema religioso: i due ritratti di apostoli, San Giacomo
Minore e San Giuda Taddeo dal Musée Toulouse-Lautrec di Albi; San Filippo dal Chrysler Museum of Art di
Norfolk; San Giovanni Battista nel deserto dal Museo de La Tour di Vic- sur-Seille, città natale del pittore.
E due incisivi ritratti – Old man e Old woman – dai Fine Arts Museums di San Francisco.
Il percorso della mostra è arricchito da una ventina di splendide opere di artisti coevi come Paulus Bor,
Jan Lievens, Throphime Bigot, Frans Hals, Jan van Bijlert, Gerrit Van Honthorst (noto in Italia come
Gherardo delle Notti), Adam de Coster, Carlo Saraceni.
Accompagna l’esposizione l’importante catalogo edito da Skira con saggi di Francesca Cappelletti, Pierre Rosenberg, Jean-Pierre Cuzin, Gail Feigenbaum, Dimitri Salmon, Gianni Papi, Rossella Vodret con Giorgio Leone, Matteo Mancinelli, Manfredi Merluzzi, comprensivo delle schede delle opere molto approfondite dal punto di vista critico e bibliografico e le relative immagini e seguito da una estesa bibliografia.
“Le immagini di La Tour – afferma la curatrice – sono assolutamente coinvolgenti, spingono ad aguzzare la vista per scoprire cosa si celi nelle tenebre, dove la luce della candela non riesce ad arrivare; o sono quadri che ci mostrano più di quello che vorremmo vedere – la disperazione e la miseria della vita, che giganteggia vicino a noi. Osservando i suoi quadri lo spettatore è coinvolto al pari del pittore nella stessa impresa; non riesce a distogliere lo sguardo dall’opera, fino a essere catturato dal suo autore: questo uno dei segreti del suo ascendente”.
La mostra aprirà dal giovedì alla domenica, dalle 11.00 alle 19.30 con apertura serale il giovedì sino
alle 22.30 (ultimo ingresso un’ora prima).
APERTURA SPECIALE MARTEDI’ 2 GIUGNO dalle 11 alle 19:30.