Era il 1975 quando venne scoperta, a Firenze, la Stanza Segreta di Michelangelo, un piccolo ambiente che si trova all’interno del Museo delle Cappelle Medicee e a cui si accede attraverso la Sagrestia Nuova, dove sono stati rinvenuti dei disegni a lui riconducibili,. Quando venne alla luce si accesero diversi dibattiti perché molti studiosi ritenevano che tali disegni non fossero della mano di Michelangelo, bensì di qualche apprendista che stava a bottega o che avesse operato in anni successivi ai suoi. Altri esperti invece li hanno attribuiti quasi tutti al grande maestro dell’arte e ritengono siano una delle più alte testimonianze di grafica a parete risalente al XVI secolo. Per vivere momenti davvero emozionanti, immergendosi in un’altra dimensione, si può accedere alla Stanza Segreta in un numero limitato di presenze, ovvero 4 persone alla volta, per fasce orarie: ciò è dovuto alla necessità di intervallare il periodo di esposizione di luce al led a periodi prolungati di buio. In tal modo si prevede di offrire la giusta protezione ai disegni e di attuare le adeguate misure conservative, perché altrimenti si rischierebbe di rovinare un lascito di tale portata. Il limite previsto per l’accesso è di 100 persone alla settimana.
L’opportunità è quella giusta per andare alla scoperta non solo di un Michelangelo poco conosciuto al grande pubblico, ma anche delle Cappelle Medicee, dove hanno trovato sepoltura i Granduchi Medici e i lori familiari e che, dal 1869, costituiscono un museo statale divenuto una delle tante meravigliose attrazioni del capoluogo toscano. I preziosi manufatti del Buonarroti nella Stanza Segreta sono disegni a carboncino distribuiti sulle pareti: si tratta di numerosi schizzi di figura, maggiormente di formato monumentale, tracciati da segni che attestano una grande chiarezza progettuale, a cui si accompagnano studi di dettagli anatomici, volti e pose inconsuete. Il visitatore può così entrare in diretto contatto con il processo creativo di Michelangelo e comprendere meglio la percezione di come si sia formato il suo mito di divino artista. A creare fascino ulteriore c’è anche la componente storica, che lo vuole latitante per salvarsi dall’ira di Papa Clemente VII Medici in seguito alla sua attività di responsabile delle fortificazioni presso il governo repubblicano, che aveva espulso i Medici nel 1527: Michelangelo si nascose qui per tre mesi non lasciando alcuna traccia di sé, tranne queste esercitazioni nell’arte del disegno.
Si deve a Paolo Dal Poggetto, direttore del Museo delle Cappelle Medicee nel 1975, la scoperta della Stanza Segreta durante i lavori per la creazione di una nuova uscita del museo: l’ambiente, 10 metri di lunghezza per 3 di larghezza, alta al culmine della volta 2,50 metri, era stato usato come deposito di carbonella fino al 1955 e poi inutilizzato e rimasto chiuso. Quando, sotto due strati di intonaco, spuntò la serie di disegni murali, Dal Poggetto ne attribuì subito la maggior parte a Michelangelo. Ecco, dunque, che visitare il centro di Firenze significa anche venire a contatto con storie meno conosciute ma che regalano emozioni altrettanto sorprendenti,