La Cittadella degli Archivi presenta “Dai borghi alla città,
dalla città ai quartieri” la quinta edizione del progetto Muri d’artista, realizzata da
Isorropia Homegallery, associazione culturale no profit, con la supervisione di
Rossella Farinotti. Seicento metri quadrati di arte murale lungo tutta l’intera Via
Monterotondo, in omaggio ad uno dei momenti che cambiò 100 anni fa l’identità
di Milano, ovvero l’aggregazione di undici borghi e oggi quartieri: Affori,
Chiaravalle, Musocco, Lambrate, Greco, Crescenzago, Vigentino, Baggio,
Niguarda, Gorla-Precotto e Trenno.
Sabato 13 maggio alle ore 17.00 inaugurazione della quinta edizione, in
collaborazione con l’Amministrazione comunale e il Municipio 9.
“Milano è una città di tante anime e sfaccettature diverse – afferma l’assessora ai
Servizi civici e Generali del Comune di Milano Gaia Romani – e questo progetto ci
dà l’opportunità di valorizzare l’identità di ciascun quartiere, dove un ruolo
rinnovato, e con maggiore forza rispetto al passato, lo svolgono i Municipi. In questo
progetto la Cittadella degli Archivi è stata preziosa, anzi essenziale, per la ricchezza
del materiale custodito e messo a disposizione, che ci consente oggi non solo di
portare avanti un altro tassello nella riqualificazione di questo luogo con questi muri,
ma anche riflettere sulla storia della nostra città, per progettare insieme il suo futuro.
Ritrovare momenti di comunità, come quelle che questo progetto genererà, è
fondamentale per far proseguire Milano nel suo percorso di metropoli
internazionale, senza rinunciare alla sua vera essenza”.
Anche quest’anno l’intento del progetto è quello di riqualificare attraverso l’arte
l’enorme area di Cittadella, confermando ancora una volta l’Archivio comunale
come incubatore creativo, un Museo esterno che comunica alla città. Prosegue
quindi il progetto di riqualificazione urbana avviato nel 2015, a cura di Rossella
Farinotti, che ha visto il coinvolgimento di più di 70 artisti – di diverse generazioni,
approccio artistico e provenienza, ma tutti legati alla città di Milano – invitati a
intervenire sulla facciata esterna e, successivamente, grazie al primo progetto
realizzato da Vedovamazzei con l’opera pubblica permanente “La città che sale.
Omaggio e Boccioni” anche attraverso progetti site specific all’interno di
Cittadella.
Quest’anno sono 14 gli artisti scelti da Isorropia Homegallery, con la supervisione di
Rossella Farinotti: Antonella Aprile, Giuseppe Buzzotta, Davide Genna, Coquelicot
Mafille, Leila Mirzhakani, Silvia Negrini, Silvia Paci, Aronne Pleuteri, Shanti Ranchetti,
Valdrin Taqui, Luca Zarattini, Gabriele Colletto, Lorenzo Di Lucido, Alexander
Vinogradov.
“Le opere realizzate raccontano uno dei momenti salienti della storia recente di
Milano, custodita negli archivi della Cittadella, quale appunto il percorso di
ampliamento della città, che così ha raggiunto le sembianze odierne, con i suoi
quartieri e le sue tante anime” afferma il direttore Francesco Martelli. Con il Regio
Decreto del 2 settembre 1923, Mussolini concludeva il complesso e lungo percorso
di aggregazione a Milano degli undici Comuni ad essa confinanti, che di fatto portò
al raddoppiamento della sua area urbana. Tra i molti progetti, che seguirono le
aggregazioni comunali, vi furono la fondazione dell’Università degli Studi, il nuovo
Ospedale Cà Granda di Niguarda, la costruzione dell’Arengario in piazza Duomo,
la donazione del Palazzo dell’arte oggi Triennale, la chiusura dei Navigli. Ogni
comune aggregato portava inoltre con sé dentro alla nuova metropoli la propria
storia, a volte millenaria come Chiaravalle con le sue marcite cistercensi, altre volte
più recente ma di fama mondiale come Baggio con la spedizione del generale
Nobile.
La Cittadella degli Archivi di Milano, tra i poli archivistici più moderni d’Europa con
oltre 70 km lineari di archivi che racchiudono tutta la memoria storica degli ultimi
100 anni della città. È un luogo simbolico che si presenta con brutale impatto – un
ruvido magazzino/parallelepipedo bianco scrigno di storia passata, nomi, realtà,
documenti, lettere, testimonianze, immagini storiche, bandi, manifesti, libri. “Anche
quest’anno le artiste e gli artisti invitati a interpretare la storia di Milano hanno
restituito narrazioni tangibili, episodi, dettagli e visioni mediando tra il racconto sui
quartieri selezionati e il loro personale approccio estetico in un dialogo perfetto”
afferma la curatrice Rossella Farinotti.