Nel cuore storico di Bologna e precisamente in via Farini 35/A, si incontra la galleria d’arte moderna di Matteo Lo Greco. Questa pur essendo una succursale del suo storico atelier veneziano (San Marco 2765/B) custodisce un inaspettato patrimonio di opere d’arte al di sopra di schemi e stereotipi comuni, realizzate da questo poliedrico artista di fama internazionale.
<<La mia scelta felsinea – commenta Lo Greco – nasce dall’idea di legare la mia arte ad un territorio culturalmente ricco e dal desiderio di creare un luogo in cui poter dar vita ad un’avvincente interazione tra le mie opere e quelle di altri artisti>>.
In effetti Bologna è stata in passato, la patria di grandi artisti tra cui Donato Creti, Giuseppe Maria Crespi, Guido Reni, Elisabetta Sirani, i Carracci e il Guercino. Attualmente, oltre ad essere la sede di Artefiera (la più longeva fiera d’arte italiana), vanta importanti presenze anche nel panorama internazionale dell’arte moderna e contemporanea.
E’ proprio partendo da tali premesse che il talentuoso Matteo Lo Greco – che attraverso le sue sculture racconta la sensualità della donna, della sua Sicilia e di Venezia – ha deciso di aprire una succursale della sua storica galleria veneziana.
L’atelier di Bologna
La seconda sede dello Studio Aoristico è effettivamente un’elegante estensione dall’associazione culturale di Matteo Lo Greco che, in pochi anni, ha già organizzato un gran numero di eventi e di mostre. Tra questi ricordiamo la mostra personale presso il Museo di Ca’ Pesaro (2004) e le esposizioni tenutesi a Ca’ Pesaro (2007) e ai Magazzini del Sale di Venezia (2008).
L’opera di Lo Greco
La figurazione umana è la caratteristica saliente dell’opera scultorea di Lo Greco, che infatti scolpisce componendo le tante strutture di cui è fatta la figura umana.
La donna, in particolare, trova nell’espressione scultorea dell’artista siciliano una trascrizione di rara modernità: la natura femminile infatti viene appresa da una visione maschile per così dire senza limiti. Sono donne immense e allo stesso tempo dolcissime; grasse e ampie ma allo stesso tempo leggere e aeree.
Ciò che colpisce di più delle sue opere è la forma assai sproporzionata della figura umana, figura che di primo acchito può sembrare mostruosa, ma che a poco a poco con l’osservazione riesce a far comprendere che di mostruosità non si tratta.
La grassezza delle figure infatti ha una sua proporzione ed il corpo umano è un corpo addirittura bello, grazie al portamento elegante. In pratica, la forza delle sculture è talmente grande da annullare il volume e farlo diventare leggerezza.
Chi è Matteo Lo Greco
Siciliano di nascita dopo aver conseguito la laurea in scienze politiche, abbandonò la sua isola natia e si trasferì a Lisbona per poter frequentare l’Accademia di Belle Arti.
Nella capitale portoghese, oltre a dar finalmente sfogo al suo talento artistico, divenne un promettente allievo del pittore Hilario Lopes e dello scultore Antonio Durante, con cui collaborò in diverse occasioni.
Infine, entrò a far parte della Società Nazionale di Belle Arti del Portogallo. Successivamente, si stabilì a Venezia, dove aprì una galleria, prima nei pressi della Fenice ed in seguito tra San Maurizio e Santo Stefano.
In quelle sale iniziò ad esporre le sue opere per poi inserirsi nel panorama artistico locale ed estero, partecipando ad una lunga serie di eventi e di mostre. La sua creatività si esprime con l’uso di materiali variegati: il bronzo, il marmo, il legno, la terracotta e il vetro resina.
La sua carriera professionale annovera la presenza permanente di alcune sue opere presso il Museo di Arte Contemporanea di Mirandela (Portogallo), oltre ad esposizioni in Italia, negli Stati Uniti (presso il Museo di Reading), in Europa e in Francia, dove si inserisce nella tradizione dei Saloni d’Arte di Parigi (MAC 2000, Grand Palais).
Nello specifico, le sue sculture bronzee (che ritroviamo anche nella nuova galleria bolognese) influenzate dalla cultura greca ed ispirate ai diversi aspetti dell’animo umano e delle forze naturali, negli anni iniziarono a diffondersi nelle gallerie e nei musei americani (Los Angeles e New York), cinesi (Pechino e Shanghai) ed europei (Arte Fiera a Bologna, Gran Palais a Parigi e Ca’ Pesaro a Venezia). E tuttora i prodotti della sua arte astratta occupano con eleganza gli spazi espositivi di una nutrita schiera di collezionisti e di enti in diverse parti del mondo.
Ulteriori info:
Studio Aoristico: Via Farini 35/A. Bologna