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Picasso e la Fotografia: istantanee dalla vita di un genio

André Villers, Picasso nell’atelier della sua villa La Californie a Cannes. Collezione Guy Ludovissy

Roma – Che effetto fa vedere uno dei più grandi artisti di sempre travestito da Braccio di Ferro? O mentre culla una delle sue creazioni dopo averla fatta accomodare su una sedia a dondolo? Gli scatti sono di André Villers, fotografo nei golden fifties della Costa Azzurra da quando un amico speciale gli regala la sua prima Rolleiflex. Il donatore (e protagonista delle foto) è Pablo Picasso, fino al 26 agosto al centro di una preziosa mostra a Palazzo Merulana.

Estroso, ironico, affascinante, infantile, egocentrico, maniacale: sono tanti i volti del genio andaluso catturati dall’obiettivo di Villers e di Edward Quinn nelle 90 immagini che oggi appartengono al fondo del collezionista lussemburghese Guy Ludovissy, gestito dal Reial Cercle Artistic de Barcelona. Dal pittore nella meravigliosa confusione del suo atelier al ritratto con la giovane moglie e musa Jacqueline Roque accanto a un quadro che la rappresenta, i bianchi e neri dei due fotografi regalano scorci inattesi su una vita entrata nella leggenda.
Slanci creativi, affetti familiari, scherzi, giochi e travestimenti ci trasportano nel quotidiano di un uomo e di un artista che comprese molto presto come l’arte e l’esistenza privata possano vivere in felice osmosi.

Intimi amici di Picasso negli ultimi decenni della sua vita, Villers e Quinn condivisero con lui emozioni e riflessioni che oggi ritroviamo in una galleria di scatti di grande espressività. A Palazzo Merulana possiamo ammirarli in un percorso tematico suddiviso in sei sezioni per passare al setaccio l’esperienza di un genio: dal lavoro – cui Picasso si dedicò con impegno continuo e indefesso – alla profonda umanità, dalle ossessioni a un divertito gusto per la parodia, fino al rapporto con gli stessi fotografi.

A cura di J. Abello Juanperre, J. Fèlix Bentz e M. Ancora, la mostra Picasso e la Fotografia: gli anni della maturità. Fotografie di Edward Quinn e André Villers, 1951-1973 è reso possibile dalla sinergia tra CoopCulture, che gestisce gli spazi espositivi di Palazzo Merulana, e la Fondazione Elena e Claudio Cerasi, che ha recuperato l’edificio umbertino per rendere accessibile al pubblico una ricca collezione di arte moderna e contemporanea.

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