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Rembrandt e il ritratto vanno in scena a Madrid

Rembrandt van Rijn, Ritratto di giovane con berretto nero, 1662, Olio su tela, 64.5 x 81.6 cm, Kansas City, The Nelson-Atkins Museum of Art, William Rockhill Nelson Trust | Foto: Nelson-Atkins Media Service / Jameson Miller

Mondo – Pennellate dense e dinamiche scavano nell’anima dei personaggi rappresentati nei ritratti di Rembrandt. Prima ancora che alla somiglianza fisica, il maestro olandese sembra interessato alla personalità dei suoi modelli. Solo questa “misteriosa qualità”, secondo alcuni critici, può spiegare il segreto dell’attrazione che a più di 350 anni di distanza i suoi dipinti continuano a esercitare su chi li osserva. Al Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid hanno deciso di vederci più chiaro: dal 18 febbraio al 24 maggio la mostra Rembrandt e il ritratto ad Amsterdam, 1590-1670 focalizza per la prima volta l’attenzione sul genere ritrattistico nella produzione del grande maestro, ripercorrendone l’intera carriera e confrontando 39 dei suoi dipinti con quelli di amici, allievi, rivali.

Riflettori puntati dunque sull’età d’oro della pittura olandese con una selezione di capolavori in arrivo dal Rijksmuseum di Amsterdam, dalle National Gallery di Londra e Washington, dal Metropolitan Museum of Art di New York, tra opere che viaggiano molto di rado e altre mai concesse in prestito prima d’ora.
Frutto di recenti ricerche condotte sul pittore di Leida, il percorso immaginato da Norbert Middelkoop si snoda sul filo del tempo: dall’arrivo di Rembrandt ad Amsterdam al trionfo di una pittura nuova e originale, fino all’isolamento della vecchiaia, quando il suo stile si rivela troppo personale rispetto alla maniera accademica internazionale divenuta di moda nei Paesi Bassi. Le evoluzioni artistiche si intrecciano con le vicende biografiche del maestro, mentre sullo sfondo emerge sempre più vivida l’Olanda del Secolo d’oro: un paese prospero e cosmopolita dove un numero crescente di ricchi borghesi ha nuove dimore da arredare e desidera essere ricordato attraverso un’immagine, come i nobili fanno da sempre. In mostra troviamo ritratti di coppie, artigiani al lavoro, bambini, studenti, uomini d’affari, guardie, medici che danno lezioni di anatomia e, naturalmente, di pittori. Insieme offrono la visione panoramica di una società in trasformazione, dove il ritratto serve soprattutto a comunicare le virtù civili e l’orgoglio personale del committente.

Nonostante la crescente domanda di opere d’arte, qui Rembrandt non ha vita facile: lo vedremo a Madrid osservando i ritratti realizzati da colleghi, ex allievi e rivali come Frans Hals, Ferdinand Bol, Pieter Isaaks, Bartholomeus van der Helst, Frans Badels. Fino al prezioso finale dedicato all’attività di Rembrandt come incisore, con una serie notevole di ritratti e autoritratti.

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