“Di solito non scrivo niente riguardo ai miei dipinti, semplicemente perché penso che le parole pongano dei limiti, mentre l’arte deve abbatterli. Ma se dovessi proprio dare all’arte una definizione, probabilmente la paragonerei ad una lingua, perché come le lingue servono a dare un suono a dei concetti astratti per comunicare, anche l’arte dà una forma a ciò che una forma non ha. E l’artista non è altro che un mediatore, qualcuno che questa lingua senza suoni la conosce, la comprende e la trasforma in qualcosa di cui anche gli altri possono fare esperienza.
Come Più volte ho detto , dipingere è come avere uno specchio di fronte a sé, quindi questo potrebbe benissimo essere un autoritratto. Un autoritratto che, però, non vuole riprodurre il mio aspetto, ciò che tutti possono vedere, ma qualcosa di più profondo, appartenente ad un mondo invisibile e silenzioso, che cerca di entrare in contatto con questo mondo superficiale, fisico, che, molto spesso, non ha la pazienza di fermarsi un secondo ad ascoltare ciò che vuole comunicare. Questa volta mi sono fermata e l’ho ascoltato”.
Con questo dipinto volevo quindi abbattere questa barriera e mostrare qualcosa che non può essere mostrato, perché una forma non ce l’ha.
Non andrò avanti con le parole, perché più ne uso, più mi sembra di aggiungere pesi che non serve aggiungere.
L’ultima cosa che vorrei dire è solo riguardo al nome.. Già, è cambiato di nuovo. I nomi servono a definirci, in qualche modo, ad inserirci in un posto specifico, per questo ne ho cambiati tanti, nell’arte, nel corso degli anni, cercando di rimanere in movimento, senza fermarmi. Ma questo credo che sarà quello definitivo, perché penso di essere, con questo dipinto, arrivata dove dovevo arrivare.
E questo è solo l’inizio.
E con queste parole che Mishan ( Alias Mauriz ), l’artista di Molina Aterno, ispiratrice della copertina della rivista dell’International Police Association Italia del primo semestre 2022 e che tanto sta facendo rivelare di sé negli ultimi tempi, si è presentata, parlando del suo penultimo capolavoro “Risveglio”, all’appuntamento con Massimo Pasqualone, uno tra i migliori critici d’arte d’Italia e del maestro nonché suo mentore Elio Lucente, colui il quale è considerato il re dell’arte paradisiaca mondiale che di Mishan ne tesse le lodi.
Ha solo 22 anni Mishan ma a detta dei due esperti possiede una caratura artistica di tutto rispetto. Un talento che sono sicuri porterà la sua arte sensitiva ad emergere in tutto il suo fascino nel variegato e straordinario mondo dei colori.
Un fascino chiaramente emerso anche nella descrizione che ha fatto del suo ultimo lavoro “ La figlia segreta”
Questo dipinto è un po’ diverso dall’ultimo. Se in quello, infatti, ho voluto dare una maggiore idea di astrattezza, di vicinanza e lontananza allo stesso tempo, questo è più concreto,duro e diretto.
Il verde conferisce un senso di pesantezza dal quale, probabilmente, sentivo di dovermi liberare.
L’ho fatto, ho dato a questa pesantezza una forma ed un posto.
Adesso sono pronta per il prossimo dipinto,senza sapere cosa, questa volta, uscirà fuori.
Parole ricche di significato le quali, unite alla bellezza delle sue opere, hanno sempre più convinto i due rappresentanti dell’arte nazionale a dire molto bene di Mishan. Artista sulla quale si dicono pronti a scommettere e, soprattutto, ad investire.
Insomma insieme a Lucente l’arte abruzzese con Mishan diventa sempre più protagonista nel mondo che conta.