Alcuni faldoni d’archivio con le pratiche di cittadini ebrei che, a partire dal 1939, subirono la confisca e il sequestro dei beni
Sono alcuni degli oggetti requisiti all’ebreo Cesare Costantini, arrestato il 26 novembre 1943, partito da Milano con il convoglio numero 5 con destinazione Auschwitz dove morì il 15 marzo 1944. A raccontare la sua storia spezzata, ma anche le spoliazioni subite dai tanti ebrei fra il 1939 e il 1945, una mostra in corso fino al 23 febbraio alle Gallerie Italia di Piazza Scala a Milano. In occasione della Giornata della Memoria, che si celebra il 27 gennaio, l’esposizione “Storie restituite. I documenti della persecuzione antisemita nell’Archivio Storico Intesa Sanpaolo” presenta il progetto di riordino del fondo archivistico riguardante i beni espropriati, confiscati e sequestrati in Lombardia dall’Egeli. Questo organo governativo ebbe un ruolo chiave nella spoliazione a danno degli ebrei fra il 1939 e il 1945.
Il fondo si compone di 300 faldoni d’archivio con oltre 1500 pratiche nominative di cittadini ebrei italiani e stranieri che, a partire dal 1939, subirono un provvedimento di confisca e sequestro dei beni. A questi si aggiungono circa 500 pratiche di cittadini dichiarati nemici dopo l’entrata in guerra dell’Italia, i cui beni furono confiscati da Egeli sulla base della legge di guerra. L’Egeli operò conferendo l’incarico a diversi istituti bancari in Italia, successivamente confluite – con i propri archivi – in Intesa Sanpaolo.
Il percorso espositivo è scandito dal racconto delle emblematiche storie di Eugenio Colorni, Rinaldo Jona, Aurelia Josz, Gino Emanuele Neppi, Piero Sonnino, Shulim Vogelmann, tratte dai fascicoli d’Archivio.
La mostra, a cura di Barbara Costa, responsabile dell’Archivio storico di Intesa Sanpaolo, e di Carla Cioglia, è il risultato di un progetto biennale incentrato sul riordino e sull’inventariazione del fondo archivistico Egeli della Cariplo curato dall’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo nell’ambito del Progetto Cultura del Gruppo.
I beni sottoposti alla requisizione vengono descritti nel dettaglio all’interno di un verbale redatto generalmente da un funzionario di filiale. Oltre alla documentazione legata alla gestione burocratica di quanto confiscato, è possibile osservare anche la corrispondenza con i proprietari dei beni o i loro eredi all’atto della restituzione.
La mostra è aperta da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30, con ultimo ingresso alle 18.30. Giovedì si potrà visitare dalle 9.30 alle 22.30 con ultimo ingresso alle 21.30.