Giuseppe Pellizza da Volpedo, “Sul fienile”, olio su tela, 133×243,5 cm. Collezione privata
Milano – Torna dopo 120 anni sulla scena espositiva milanese un’opera cruciale di Giuseppe Pellizza da Volpedo: si tratta del dipinto Sul fienile (1893), da oltre un secolo custodito in una collezione privata e recentemente sottoposto a un complesso intervento di restauro, che sarà esposta eccezionalmente nella sede delle Gallerie Maspes nella giornata di sabato 18 maggio.
Dal 2 al 30 giugno, invece, il quadro farà finalmente ritorno nel suo luogo di origine: lo studio del pittore a Volpedo, in provincia di Alessandria, dove i visitatori potranno immergersi nei luoghi di Pellizza e osservare il fienile rappresentato nel dipinto, ancora esistente a pochi passi dallo studio.
Frutto di lunghe riflessioni preliminari e modificata più volte, l’opera rappresenta per l’artista piemontese un punto di svolta: la sua attenzione al vero e al sociale trovano una forza inedita nella tecnica del divisionismo, qui applicata per la prima volta in modo meticoloso. È l’inizio di una nuova fase pittorica, il cui valore sarà presto riconosciuto dalla medaglia d’oro vinta a Monaco nel 1901.
Salutato nella serata inaugurale di venerdì 17 maggio dalla lettura delle lettere di Pellizza sulle note di un pianoforte, sia a Milano che a Volpedo il quadro sarà esposto con la sua cornice originale, assente nell’ultima delle sue rare apparizioni in pubblico (alla GAM di Torino nel 1999-2000) e rimontata per l’occasione intorno a una tela di dimensioni imponenti (133×243,5 cm).
Curatrice del progetto espositivo è Aurora Scotti, da anni studiosa dell’opera di Pellizza e autrice del Catalogo generale del pittore: i risultati delle sue ricerche sono ora a disposizione del pubblico anche nel catalogo della mostra edito da Gallerie Maspes, che contiene approfondimenti sulla fortuna critica di Sul fienile, sul dibattito che si sviluppò intorno ai suoi temi, sul rapporto dell’autore con Volpedo e sulle novità emerse dalle indagini legate al restauro, in grado di gettare nuova luce sui processi creativi alla base del dipinto.
Dal 2 al 30 giugno, invece, il quadro farà finalmente ritorno nel suo luogo di origine: lo studio del pittore a Volpedo, in provincia di Alessandria, dove i visitatori potranno immergersi nei luoghi di Pellizza e osservare il fienile rappresentato nel dipinto, ancora esistente a pochi passi dallo studio.
Frutto di lunghe riflessioni preliminari e modificata più volte, l’opera rappresenta per l’artista piemontese un punto di svolta: la sua attenzione al vero e al sociale trovano una forza inedita nella tecnica del divisionismo, qui applicata per la prima volta in modo meticoloso. È l’inizio di una nuova fase pittorica, il cui valore sarà presto riconosciuto dalla medaglia d’oro vinta a Monaco nel 1901.
Salutato nella serata inaugurale di venerdì 17 maggio dalla lettura delle lettere di Pellizza sulle note di un pianoforte, sia a Milano che a Volpedo il quadro sarà esposto con la sua cornice originale, assente nell’ultima delle sue rare apparizioni in pubblico (alla GAM di Torino nel 1999-2000) e rimontata per l’occasione intorno a una tela di dimensioni imponenti (133×243,5 cm).
Curatrice del progetto espositivo è Aurora Scotti, da anni studiosa dell’opera di Pellizza e autrice del Catalogo generale del pittore: i risultati delle sue ricerche sono ora a disposizione del pubblico anche nel catalogo della mostra edito da Gallerie Maspes, che contiene approfondimenti sulla fortuna critica di Sul fienile, sul dibattito che si sviluppò intorno ai suoi temi, sul rapporto dell’autore con Volpedo e sulle novità emerse dalle indagini legate al restauro, in grado di gettare nuova luce sui processi creativi alla base del dipinto.