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Sulle orme di Tutankhamon in un’esperienza multimediale

Il cosidetto “Hannover Amun”, Nuovo Regno fine della 18 dinastia (ca 1325 a C, particolare, Calcare indurito, h 85 x 25 x 49,3 cm – courtesy © Fritz Behrens Stiftung, on permanent loan at Museum August Kestner, Hannover

Milano – Quando nel 1922 l’archeologo Howard Carter e Lord Carnavon varcarono la soglia della tomba il Tutankhamon, l’evento fu salutato come la più grande scoperta del secolo. Nell’unico sepolcro intatto della Valle dei Re, il faraone bambino riposava da 3000 anni circondato da un immenso tesoro. Il sontuoso sarcofago in oro massiccio e la splendida maschera con i lineamenti del giovane sovrano divennero presto l’icona delle meraviglie dell’Egitto. Questa storia incredibile si trasforma ora in esperienza multimediale, un suggestivo ‘viaggio oltre le tenebre’ in cui si specchiano la ricchezza e il mistero di una delle più affascinanti civiltà del mondo antico.

A Milano dal 5 marzo al 22 giugno, Tutankhamon. The Real Experience mette insieme tecnologie immersive e reperti autentici per raccontare i segreti dei faraoni e il culto egizio dell’aldilà. Una significativa selezione di oggetti preziosi e opere d’arte è in arrivo a Palazzo Reale da importanti raccolte come quelle Collezioni Civiche milanesi e del Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Al suo interno spicca il cosiddetto Corredo Busca, frutto degli scavi condotti nell’Ottocento da un nobile italiano appassionato di egittologia: una mummia e il suo sarcofago accompagnati da un papiro lungo sette metri, in grado di raccontarne delle belle. Dalla Fondazione Fritz Beherens e dal Museo August Kestner di Hannover giunge invece la celebre statua del dio Amos nelle sembianze del faraone bambino, esposto insieme a teste funerarie e rilievi dai colori brillanti. Oltre che di Tutankhamon, della sua dinastia e della magnifica arte fiorita sulle sponde del Nilo, ci parlano dei timori e delle aspettative – non troppo dissimili dai nostri – che persone vissute tre millenni fa fa nutrirono di fronte al mistero dell’ignoto.

La scena si allarga ancora nelle due grandi sale dedicate ai contenuti multimediali. Immagini e animazioni ci conducono da Tebe alla Valle dei Re, per poi entrare nella tomba del faraone e rivivere l’emozione della scoperta insieme al suo artefice, l’archeologo britannico Howard Carter, mentre il destino di morte e resurrezione del Sole, Osiride, si incarna in quello del giovane sovrano.

A cura del professor Francesco Tiradritti, il progetto si avvale del contributo scientifico di Miroslav Barta, Zahi Hawass, Christian E. Loeben, Liam Mc Namara e Gabriele Pieke, nonché dell’allestimento realizzato da FC Confalonieri. A Milano è fruibile in abbinamento alla mostra Sotto il cielo di Nut. Egitto divino, per approfondire il significato dell’arte egizia e il rapporto del popolo dei faraoni con il mistero della vita ultraterrena.

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