- Una ricerca globale di NIVEA rivela che il contatto umano viene visto come essenziale per la felicità e la salute. Ciò nonostante, i comprovati benefici del contatto fisico sulla salute sono in gran parte sconosciuti.
- Una persona su due ha affermato che l’isolamento durante la pandemia gli ha causato una sensazione di solitudine mai provata prima.
- Entro il 2025, NIVEA promuoverà la salute e il benessere individuale di oltre 150.000 persone attraverso progetti di skin-touch supportati da un impegno finanziario di € 20 milioni.
Due studi scientifici mondiali unici nel loro genere, sull’importanza del contatto umano prima e durante la pandemia di COVID-19, sono stati pubblicati oggi da NIVEA, marca leader in prodotti per la cura della pelle. Essi rivelano preoccupanti livelli di privazione del contatto umano e di solitudine, aggravati dalla pandemia in corso.
Quasi la metà delle persone intervistate ha affermato che l’isolamento li ha fatti sentire più soli che mai nella loro vita. Lo studio ha anche rilevato una stretta relazione tra il sentimento di solitudine e la mancanza di contatto con gli altri sia a livello fisico che emotivo.
In risposta a questi risultati, NIVEA – che da oltre 100 anni si prende cura della pelle e di milioni di famiglie in tutto il mondo – ha lanciato oggi il suo nuovo brand purpose, ovvero quello che definisce chi è perché lo fa: “sosteniamo il valore del contatto umano per ispirare unione e vicinanza”.
Attraverso quest’iniziativa, NIVEA vuole promuovere i comprovati benefici per la salute grazie al contatto fisico e supportare lo skin-touch non appena le circostanze lo consentiranno. Il marchio investirà infatti 20 milioni di euro in progetti locali di skin-touch in tutto il mondo raggiungendo 150.000 persone con particolare attenzione ai bambini prematuri, persone ipovedenti e anziani affetti da demenza.
STUDIO NIVEA, ALCUNI HIGHLIGHS:
- Nove intervistati su dieci – prima e durante la crisi del COVID-19 – hanno affermato che il contatto umano è la chiave per vivere in modo felice e appagante. Eppure, questo desiderio universale rimane insoddisfatto.
- Quattro persone su cinque che vivono da sole, hanno riferito di non avere contatti umani ogni giorno. Quasi due intervistati su tre desiderano ricevere più abbracci. I soggetti più colpiti dalla solitudine sono le persone che vivono da sole e i genitori single, così come gli adolescenti e i millennial: il 23% dei genitori single e il 24% degli adolescenti hanno infatti espresso un forte sentimento di solitudine, rispetto a una media globale del 16%.
- Per sette persone intervistate su 10, il contatto umano non è tra le loro priorità. Lo stile di vita frenetico, l’avvento della tecnologia e la difficoltà nello stabilire il giusto livello di contatto fisico da mantenere, impediscono alle persone di soddisfare appieno le loro esigenze in materia di contatto “pelle a pelle”. Secondo lo studio inoltre, una migliore conoscenza dei benefici del contatto umano porterebbe l’86% a includerne di più nella propria vita quotidiana.
- Il COVID-19 ha sottolineato l’importanza del contatto umano, ma ha reso più difficile mantenere il contatto fisico di cui abbiamo bisogno. A livello globale, la maggior parte delle persone ha accettato la necessità del distanziamento sociale, adattando per ora il proprio comportamento di conseguenza. Il sondaggio dimostra che, in tutto il mondo, le persone hanno sacrificato il contatto fisico durante la pandemia, dovendo poi subire la solitudine che ne è conseguita. Il 75% delle persone intervistate ha affermato che l’isolamento ha permesso loro di capire quanto sia importante il contatto fisico e umano per la salute. Oltre un terzo delle persone desidera, a fine pandemia, aumentare il contatto umano nell’ambito della loro cerchia più ristretta (famiglia, amici intimi), a fronte di una diminuzione sul lungo termine tra la cerchia esterna (colleghi, conoscenti).