Quando si è alla ricerca di un sostentamento economico per poter acquistare la prima casa, il mutuo è sicuramente la scelta migliore e effettuarlo in questo momento potrebbe effettivamente essere molto vantaggioso.
Al fine di permettere una crescita del mercato immobiliare, infatti, gli enti governativi hanno sancito determinati incentivi per poter supportare tutti i giovani nell’acquisto della loro prima casa, che è un passo molto importante nella vita.
Cos’è il mutuo per la prima casa?
Il mutuo prima casa non è altro che una forma di finanziamento a tasso agevolato di cui potranno usufruire tutti i giovani, spesso di età inferiore ai 35 anni, che sono intenzionati ad acquistare la loro prima casa.
Questa tipologia di finanziamento è stata pensata proprio per permettere al mercato immobiliare di tornare in un trend di crescita, garantendo ai più giovani di poter effettuare questo grande passo.
La differenza tra tasso fisso e tasso variabile: cos’è meglio?
Quando bisogna richiedere un finanziamento ci si ritrova di fronte ad un vero e proprio bivio, ovvero quello della scelta relativa al tasso di interesse.
La maggior parte degli istituti bancari mettono a disposizione sia il tasso fisso sia quello variabile, lasciando al cliente la scelta.
Le differenze tra queste due tipologie di interessi sono notevoli; nel caso del tasso fisso, si avrà una quota di interesse stabilita sin dalla firma del contratto, la quale non cambierà per tutta la durata del piano di rientro del debito.
Il tasso variabile, invece, così come si può anche intendere dal nome, potrà cambiare sia in meglio sia in peggio durante il periodo in cui si verseranno le rate; in tal senso, si considera l’andamento del mercato e tutte le direttive fornite dagli enti governativi europei, i quali stabiliscono una quota minima e massima per il tasso di interesse.
Il tasso variabile è certamente indicato per tutti i mutui a breve termine, proprio perché si potrà usufruire di un tasso più basso rispetto a quello fisso, ed eventualmente i costi relativi al suo rialzo sarebbero ammortizzati dalle rate precedenti.
Alcune banche offrono un’altra soluzione, ovvero una mista: si tratta quindi di un tasso variabile, che però non potrà mai superare una soglia limite, la quale viene stabilita al momento di realizzazione del contratto col cliente. In tal senso, dunque, sarà necessario informarsi al meglio presso l’istituto bancario scelto per il proprio finanziamento.
Quali sono i documenti fondamentali per poter richiedere il proprio mutuo per la prima casa?
Il mutuo per la prima casa richiede davvero tanta attenzione dal punto di vista burocratico, proprio perché lo stesso istituto bancario necessita di notevoli garanzie relative al cliente stesso.
Bisognerà quindi fornire all’istituto di credito i propri documenti personali, quelli delle questioni fiscali, nonché un garante, qualora la propria condizione economica non fosse stabile, in modo tale che la banca possa avere un soggetto che fornisca appunto delle garanzie.
Oltre a questa documentazione, sarà richiesta quella relativa all’immobile che si desidera acquistare. In questo caso possiamo quindi considerare le planimetrie, per poter accertare l’assenza di problematiche quali abusivismi, nonché l’atto di prevendita effettuato presso uno studio notarile; soltanto in questo modo si avrà la certezza di prendere possesso nei tempi stabiliti della prima casa.
I piani di rimborso del mutuo per la prima casa: a quanti anni è meglio sottoscrivere il mutuo?
Quando si sottoscrive un mutuo si realizza sin da subito un piano di rimborso. Per tempi più brevi sono previsti tassi di interesse più bassi, al contrario di ciò che avviene con i mutui di lunga durata.
Indicativamente, il tempo massimo che una banca offre per un piano di rientro è di 30 anni.
È molto importante specificare che si potrà anche decidere di saldare la parte rimanente di finanziamento in un’unica soluzione, qualora se ne avesse la disponibilità economica, in modo da non dover pagare ulteriori interessi. In tal caso, il mutuo si riterrebbe concluso immediatamente.