Le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 10.605 milioni di euro nel terzo trimestre 2019. Rispetto allo stesso trimestre del 2018 si registra un calo delle erogazioni pari a -10,2%, per un controvalore di 1.200 milioni di euro. È quanto emerge dai dati riportati nel report Banche e istituzioni finanziarie – III trimestre 2019 pubblicato da Banca d’Italia a fine Dicembre.
Si riduce dunque la contrazione riguardante l’erogazione di mutui che avevamo registrato nel corso del trimestre precedente. Alla luce di un’attenta analisi, il forte aumento della domanda registrato a partire dal mese di settembre dovrebbe attenuare ulteriormente la perdita delle erogazioni del IV trimestre se non riportarle in territorio positivo.
E si approfondiscono nel dettaglio i dati relativi alle erogazioni di mutui in Italia scopriamo che calano del -6,6% quelle a supporto di un acquisto immobiliare (nel secondo trimestre il calo era dell’-11%). Permane invece il calo più consistente riguardante le operazioni di surroga e sostituzione con una contrazione del -37,2% (trimestre precedente -39,4%). Alla luce di questi nuovi dati possiamo affermare che il mercato dei mutui alla famiglia è stato sorretto anche in questo trimestre dalla componente di mutui per acquisto, che rappresentata il 91,8% del totale delle operazioni.
Sono stati erogati nei primi nove mesi dell’anno oltre 33,5 mld di euro. Seppur si registri una variazione negativa, pari a -8,3%, resta tuttavia la tranquillità di una stabilità congiunturale che garantirà scostamenti comunque contenuti a fine d’anno. Cosa possiamo aspettarci dal futuro prossimo?
Il mercato dei mutui alla famiglia è oggi ben strutturato. La proiezione di chiusura 2019 si aggira intorno ai 48-49 mld, in leggera contrazione rispetto ai 50 mld del 2018. Di contro si registra una decisa ripresa della domanda spinta soprattutto dai mutui di sostituzione e surroga che, grazie ai tassi ai minimi storici, sta riportando nuovo interesse a questa tipologia di operazioni e che vedrà già dal prossimo trimestre e per tutta la prima parte del 2020 ad un interessante crescita. Anche per i mutui a supporto delle compravendite ci si attende una ripresa, seppur più contenuta: è dal marzo del 2016 che il tasso di riferimento è pari a zero, l’impegno della Banca Centrale è stato quello di non aumentarlo e così è stato annunciato di voler fare anche per l’intero 2020. Ciò contribuisce a rasserenare i mercati e a mantenere gli indici di riferimento ai minimi storici. Tassi bassi a lungo. Visti i prezzi degli immobili ancora convenienti e l’abbassamento dei tempi di compravendita, permangono interessanti opportunità anche sul mercato immobiliare sia per chi vuole comprare a scopi abitativi sia per chi vuole comprare a titolo di investimento.