(ANSA) – MILANO, 26 NOV – Invita a riflettere sul tema della memoria il documentario “Vera” della regista argentina Manuela Irianni, che sarà presentato il 5 dicembre a Milano. Vera Jarach è una madre di Plaza de Mayo, italiana, ebrea. Suo nonno muore ad Auschwitz nel 1943. Sua figlia, Franca Jarach, viene assassinata dalla dittatura civile-militare argentina a Buenos Aires, nel 1976. La storia personale di Vera si interseca, nel documentario, al discorso pronunciato da Julio Cortázar al “Colloquio di Parigi” del 1981, Negazione dell’oblio, e alle testimonianze di dodici persone che condividono con lei aspetti della loro identità.
“Vera ricorda che da bambina, nella sua prima infanzia, sua madre – dice la regista Manuela Irianni – le raccontò del genocidio armeno. Qualche anno dopo, quando Mussolini stabilì le leggi razziali in Italia, fu espulsa dalla scuola che frequentava a Milano perché ebrea, e nello stesso tempo dovette emigrare con la famiglia in Argentina per sopravvivere. Suo nonno rimase in Italia e finì ad Auschwitz. Già donna matura, intorno ai 50 anni, ha subito il rapimento e l’assassinio della figlia Franca, per mano della dittatura civile-militare argentina. Tre genocidi percorrono la vita di questa donna. Come non raccontare la sua storia? Come non collegarla alle migliaia di persone che oggi subiscono migrazioni forzate o gli omicidi dei loro figli e figlie? Vera dice sempre: “Mai più silenzio”, questo documentario cerca di essere in linea con quell’idea.
Perché non ci sia silenzio, qualcuno deve parlare, e perché qualcuno parli, qualcun altro deve ascoltare”.
Il 5 dicembre alle 20, presso il Negozio Civico Chiamamilano, il documentario verrà proiettato in lingua originale con sottotitoli in italiano, alla presenza della regista. L’ingresso è gratuito, l’invito a partecipare è rivolto a tutti. (ANSA).