(ANSA) – NEW YORK, 21 FEB – “Io vittima della censura di Hollywood”: l’artista dissidente cinese Ai Weiwei ha accusato i produttori di “Berlin, I Love You” di aver tagliato per ragioni politiche un segmento da lui girato che doveva far parte del film a episodi uscito qualche giorno fa negli Usa. Il timore di incorrere negli strali di Pechino avrebbe indotto a rifiutare il contributo di Ai, girato nel 2015, quando il dissidente era ancora agli arresti domiciliari in Cina, dando istruzioni al produttore tedesco del film Claus Clausen, ha sostenuto l’artista su Twitter. Clausen e un’altra producer, Edda Reiser, hanno confermato, attribuendo però la censura alle riserve di alcuni distributori internazionali: “La Cina fa paura”, ha detto Clausen. Emmanuel Benbihy, il produttore esecutivo basato a Shanghai che ha i diritti della serie “Cities of Love”, a sua volta ha negato qualsiasi proposito censorio, parlando solo di ragioni artistiche: “Il segmento di Ai – ha detto a Variety – non era all’altezza del film”.