Le piccole arene di cinema alzano la voce contro la grande distribuzione che, a loro avviso, avrebbe deciso un blocco contro i film gratis in piazza. Sono Il Piccolo Cinema America di Roma, il Laboratorio di Quartiere Giambellino Lorenteggio – Scendi c’è il Cinema di Milano, Il FurgonCinema delle aree terremotate del Centro Italia e La Guarimba della Calabria che aprono la giornata denunciando insieme ”che le più importanti case di distribuzione italiane, tra cui 01 di proprietà Rai, stanno effettuando un “blocco” sul mercato al fine di costringere gli organizzatori a rendere i loro eventi a pagamento per i cittadini”. Puntano il dito anche contro l’Anica – spiega Valerio Carocci del Piccolo America, che a loro avviso ”da più di due anni dà indicazioni scritte ai distributori italiani e alle agenzie estere di non concedere film per proiezioni a ingresso gratuito sul territorio italiano, nonostante queste riguardino esclusivamente titoli che hanno già concluso il loro periodo di sfruttamento commerciale in sala e già presenti in chiaro in TV, PayTv, Streaming e DVD”. Per l’Anica tutto questo ”diffonde fake news gravissime, anche riportando cifre di fantasia che, se non smentite, porteranno a conseguenze molto serie” . ”L’Anica ha sempre guardato con simpatia all’esperienza in piazza San Cosimato”, spiegano e al contrario sostiene che ”non esiste un solo atto, in particolare, che possa riferirsi a iniziative di segno opposto da parte di Francesco Rutelli: occorre un’immediata e formale smentita a questo proposito”. Invece Carocci mette sul tavolo ”parte della documentazione in nostro possesso circa gli interventi in Italia della suddetta associazione di categoria già negli anni 2018 e 2019 al fine di bloccare le concessioni dei film nelle arene gratuite”. Rende pubblico inoltre ”uno scambio con un’agenzia di Londra, che riporta esplicitamente di aver ricevuto indicazioni da Anica di non autorizzare le proiezioni”. E chiede: ”Se Anica e i vertici di Rai Cinema vogliono dissociarsi dal contenuto di questa documentazione ne siamo felici: dichiarino pubblicamente di essere favorevoli alle concessioni dei film per le arene gratuite in tutta Italia, fatta eccezione per i film della stagione corrente. Specifichiamo pubblicamente inoltre che i film sono stati richiesti direttamente a Rai tramite 01, nonché anche tramite agenzia”. Risponde ancora l’Anica, respingendo al mittente le accuse: ”A parte la diffusione di testi a noi sconosciuti o apocrifi, l’unica evidenza che scaturisce da email private di soggetti da noi non conosciuti indica “la grande notizia” del supporto di Anica all’Associazione Piccolo America. Per il resto, si tratta di alcune delle note che hanno portato agli accordi resi pubblici, sia nel 2018, che nel 2019. Per quest’anno 2020 non ci sono state richieste di incontri, ne’ confronti, ne’ tantomeno – ovviamente – dinieghi di alcun tipo.
È un’irresponsabile e incomprensibile campagna di diffamazione in questo momento drammatico per il Cinema italiano. Ci stiamo impegnando per comprenderne le autentiche ragioni”. Chiude la giornata di scontro la sezione distributori Anica che ” ribadisce la piena autonomia delle singole società di distribuzione , sia italiane che internazionali , nella definizione delle strategie commerciali di ogni azienda”.