Dov’è finita la protervia di Asia Argento? Un polverone di accuse, di presunte o vere prove, sicuramente un minorenne fatto oggetto di molestie. E una certezza che nasce dall’antico proverbio “il bue dice cornuto all’asino”
Adesso spunta un biglietto firmato da ‘Jimmy’ (Bennett) e scritto su carta intestata del Ritz Carlton Hotel, in cui sarebbe avvenuto l’incontro con Asia Argento. “Ti amo con tutto il cuore, sono tanto felice di averti incontrato ancora. Sono felice che tu sia nella mia vita”. Asia Argento, secondo il sito, invia il biglietto al suo amico. “Mi ha scritto questo biglietto, per anni mi ha inviato foto di lui nudo, fino a due settimane, prima che arrivassero le sue accuse. Non è stato uno stupro, lui era sopra di me poi, mi ha detto che ero la sua fantasia sessuale da quando aveva 12 anni”, scriverebbe ancora l’attrice.
Che tristezza. Non indaghiamo oltre, perché siamo convinti che agli italiani non interessi questa storia di ricatti, di molestati che molestano, di pruriti sessuali di personaggi ricchi e potenti utilizzati come strumenti di potere. Il Marchese de Sade, in confronto, era un dilettante. E poi un morto suicida che avrebbe pagato 380.000 dollari per tacitare il minorenne Bennett. Soprattutto, vogliamo evitare che i protagonisti, anzi, le comparse di questo filmetto ne guadagnino in pubblicità, secondo il principio di quella squallida eterogenesi dei fini spesso operata dai media. Ma temiamo di rivederli presto nelle giurie dei reality, scampati a quelle dei tribunali.