Alla vigilia di quella che sarebbe dovuta essere la data di partenza (12 maggio) della 73/a edizione di Cannes, prima rimandata e poi sospesa sine die per l’emergenza coronavirus, il delegato generale Thierry Fremaux toglie gli ultimi dubbi sulla possibilità che il festival possa svolgersi sulla Croisette in autunno. “Stando ad oggi, è difficile immaginare un’edizione ‘fisica’ di Cannes 2020, così dovremo fare qualcosa di diverso” ha spiegato in un’intervista a Screen International.
Il Festival annuncerà in ogni modo una selezione di titoli, senza competizione, a inizio giugno: “Vogliamo promuovere i film che abbiamo visto e amato, arrivati da tutto il mondo. Opere meravigliose che è nostro dovere aiutare a trovare un pubblico”.
Se il festival si fosse svolto regolarmente, probabilmente avrebbero debuttato sulla Croisette, dice Fremaux, film come The French Dispatch di Wes Anderson, Tre Piani di Nanni Moretti e Soul di Pete Docter che giudica “fantastici”. Se ora “andranno altrove, sarò molto contento per loro. La cosa più importante è che il più ampio numero di spettatori possa vederli”. Inoltre, dopo le polemiche degli anni scorsi, Netflix sarebbe tornata fuori concorso sulla Croisette, grazie a Da 5 Bloods, il nuovo film di Spike Lee, che era stato designato come presidente della giuria internazionale (“Spero Lee possa esserlo il prossimo anno”).
Il delegato generale conferma l’intenzione di una collaborazione fra Cannes e i principali festival d’autunno, attraverso la condivisione di alcuni titoli, principalmente con Venezia, ma anche con Toronto, Deauville, Angouleme, San Sebastian, New York, Busan in Corea del sud e il Lumière festival di Lione. Fremaux non offre dettagli su come funzioneranno le collaborazioni: “Ci stiamo lavorando, questi piani dipendono da come sarà la situazione sanitaria. Sapremo di più a giugno”. (ANSA).