(di Francesco Gallo) (ANSA) – ROMA, 11 MAR – “Rimaniamo ragionevolmente ottimisti nella speranza che il picco dell’epidemia sarà raggiunto a fine marzo e che respireremo un po’ meglio in aprile”, così a Le Figaro il presidente del Festival di Cannes Pierre Lescure. E a chi gli ricorda, nel pieno dell’epidemia di coronavirus, le molte difficoltà cui andrebbe incontro la manifestazione, prevista per maggio, che raccoglie migliaia di addetti ai lavori da tutto il mondo, replica: “Non siamo ignari. Se così non fosse, annulleremo”, ha detto.
Cannes così non perde la speranza di realizzare la prossima edizione, ma non esclude neppure una cancellazione di fronte alla diffusione del virus e alle misure restrittive attuate in Francia. Va detto che molti eventi in programma nel mondo dello sport, dello spettacolo e della cultura vengono cancellati ogni giorno nel Paese, grazie a un primo divieto di raduni di oltre 5.000 persone, ridotto poi, da domenica 8 marzo, a 1.000 persone. Basti pensare che i soli posti a sedere nel Grand Theatre Lumiere, vero tempio del festival, sono ben 2309: ovvero 800 in platea, 1456 in galleria e 35 nella loggia. Lo stop ai raduni di oltre 1000 persone è previsto fino al 15 aprile, ma l’inevitabile transizione alla fase epidemica in Francia, ora a poco meno di 1800 casi, costituisce una spada di Damocle per gli organizzatori di Cannes. (ANSA).