All’apparenza mite mamma e impiegata al ministero, ma in realtà superspia, pronta a attivarsi non solo contro ‘cattivi’ globali, ma anche contro i cafoni violenti che ci circondano nel quotidiano. Le dà vita, moltiplicandosi in 15 diverse identità, Paola Cortellesi nell’action comedy Ma cosa ci dice il cervello di Riccardo Milani (la stessa coppia nel lavoro e nella vita del blockbuster italiano Come un gatto in tangenziale), in sala dal 18 aprile con Vision Distribution in 600 copie. Un numero più che giustificato, considerando la forza al botteghino dell’attrice, confermata da La befana vien di notte, che è per ora il film italiano più visto della stagione.
Nel cast anche Carla Signoris (strepitosa nei panni della mamma senza freni, tra raggaeton e completini mirabolanti, della protagonista), Remo Girone, Giampaolo Morelli e come vessati da aiutare e vessatori da punire Stefano Fresi, Vinicio Marchioni, Claudia Pandolfi, Lucia Mascino, Ricky Memphis, Alessandro Roja, Paola Minaccioni e Emanuele Armani. “Con una storia che speriamo sia divertente – spiega Paola Cortellesi – raccontiamo la necessità di guardarci allo specchio e agire per riacquistare il vivere civile, in questo Paese che amiamo così tanto”. Nella storia, Giovanna (Cortellesi), brillante agente dei servizi segreti, abile nel combattimento corpo a corpo quanto nel free climbing (pure di palazzi), provetta hacker, poliglotta, fatica nel conciliare le assenze per le sue missioni, con gli impegni di mamma, soprattutto non potendo rivelare alla figlia il suo vero lavoro. Il ritrovarsi con quattro grandi amici del liceo, e ascoltare le loro storie di soprusi subiti, la porta a decidere di ‘sistemare’ anche un altro genere di bersagli: un adolescente (Armani) che minaccia (e non solo) il professore (Fresi), una mamma coatta (Minaccioni) che col telefonino in mano pretende di dare lezioni di medicina alla pediatra (Mascino) della figlia; un padre esagitato (Memphis) che aggredisce l’allenatore (Marchioni) del figlio; un imprenditore (Roja) che si crede al di sopra delle regole anche in aereo.
“Non ci siamo inventati quasi nulla, quello che accade nel film è quello che vediamo in strada o che leggiamo nella cronaca – aggiunge Cortellesi, anche cosceneggiatrice con Milani, Furio Andreotti e Giulia Calenda -. In una situazione nella quale possiamo essere tutti vittime o carnefici, perché ognuno di noi, ha fatto e continuerà a fare, qualcosa di scorretto, abbiamo pensato a come siamo, come ci rapportiamo”. Un film “non deve assumersi troppa responsabilità, ma partiamo da problemi reali, come la mancanza di rispetto delle competenze e delle regole, il prevalere in molti ambiti dell’aggressività” dice Milani. Nelle “nostre storie – aggiunge Cortellesi – c’è cattiveria, perché da lì parte la risata, ma non c’è mai cattivismo gratuito. Infatti alcuni dei personaggi ricevono una punizione ma altri hanno occasione di riscatto”. Si sente, scrivendo, la pressione dei successi precedenti? “Non ci pensi, sennò ti poni dei limiti” risponde. Venendo al versante action del film (prodotto da Wildside e Vision, in collaborazione con Sky Cinema e Timvision) “per la parte acrobatica ho fatto 2 mesi di allenamento con specialisti come Emiliano Novelli e il suo gruppo. Sono saltata dai palazzi come fa Tom (Cruise, ndr) che la prenderà malissimo, anch’io, come lui, avevo i cavi a tenermi”.
Sul set, la coppia in arte e nella vita, qualche volta, discute, “come a casa, ma mai nel lettone” dice candidamente l’attrice che pensa anche a un debutto da regista: “Vorrei, ma essendo femmina penso molto prima di fare una cosa… Forse troppo”.