GIFFONI VALLE PIANA (SA) – “Sin da piccolo ho divorato un sacco di film. Me ne stavo seduto sulla poltrona e guardavo tutto il cinema che passava in tv. Avevo 14 anni e c’erano Shia Labeouf, Forrest Gump e poi i telefilm con tantissimi ragazzi che avevano la mia età. Li guardavo e mi sono detto: voglio essere come loro, voglio farlo anche io. È lì che ho deciso che volevo fare l’attore”. Così Evan Peters, classe 1987, il divo di serie come American Horror Story e Pose, ma anche il mutante Quicksilver di X-Men, sbarca al 49/o Giffoni Film Festival, per incontrare i giovani delle masterclass e ricevere il Giffoni Experience Award.
“Sono incredibili questi ragazzi – racconta – Mi hanno davvero stupito per le loro domande. Si – sorride – pensare che per loro potrei essere un idolo, un pochino mi spaventa”. Camicetta a fiorellini, pantaloni verde chiaro, sneakers leopardate e aria un po’ grunge, in realtà Peters rivela un animo da gentleman, alzandosi ogni volta che entra una signora nella sua stanza o ringraziando sempre tutti, i giffoners per seguirlo, i giornalisti per ascoltarlo. “Il film italiano che amo di più? Otto e mezzo”, risponde senza pensarci un attimo. “Il mio superpotere? Non credo di averne uno – sorride – però come il mio personaggio in X-Men ogni tanto mi sono sentito ai margini. Ad esempio quando mi sono trasferito in California (a 15 anni ndr). Ogni tanto anche un po’ per il lavoro che ho scelto: sul set si stringono amicizie per due-tre mesi, ma poi ci si saluta, non sono mai davvero veri amici. Ma è spettacolare quando grazie a un film puoi sperimentare qualcosa che non avresti mai immaginato. Un po’, sì, sono eccentrico anche io, ma mai quanto i miei personaggi. Con loro amplifico tutto”.
Poi si passa al futuro. “Mi piacerebbe provare a interpretare una storia d’amore – racconta – e un personaggio un po’ meno cupo di quelli fatti finora”. Non sarà invece nella nona stagione di American Horror Story. “Non so se l’espressione ‘ho rinunciato’ sia corretta – commenta -. Diciamo che non ci sarò. Serve molta forza di volontà per una serie tv e avevo bisogno di una pausa. Questa nuova stagione la guarderò sdraiato sul divano”. Rumors dicono che in realtà Peters abbia lasciato per dedicarsi di più alla sua musica, ma lui smentisce. “Ma no, quella è solo una passione, un divertimento tra amici. Una gioia che mi rilassa e che forse sparirebbe se dovessi trasformarla in una professione, ammesso che io ne abbia le capacità”. Lo vedremo invece presto in ‘I’m woman’, il film di Unjoo Moon sulla cantante e attivista americana degli anni ’70 Helen Reddy, interpretata da Tilda Cobham-Hervey. “È un biopic musicale – dice Peters – Io sono suo marito e manager Jeff Wald. Un uomo che le è stato sempre accanto, dietro le quinte. È un bel film su una donna molto forte – conclude – Sì, spero sia importante per la mia carriera”.