(ANSA) – NEW YORK, 13 GIU – Dopo anni passati a nascondersi dai sicari di Cosa Nostra, la famiglia di Tommaso Buscetta ha accettato di apparire in un nuovo documentario.
Non c’è soltanto “Il traditore”, il film di Marco Bellocchio presentato a Cannes. Roberto Buscetta e sua madre Cristina che per trent’anni si sono celati sotto false identità, mentre undici dei loro più stretti familiari venivano assassinati dalla mafia, sono stati rintracciati in Florida dai cineasti Max Franchetti e Andrew Meier il cui documentario “Our Godfather: The Man the Mafia Could Not Kill” è in onda su YouTube dallo scorso fine settimana e da settembre sarà disponibile sulla piattaforma Netflix.
Trovare i Buscetta sembrava impossibile. Franchetti e Meier ci hanno messo due anni. La moglie del pentito racconta nel documentario quanto sia stato difficile per Tommaso rompere il codice dell’omertà: “La decisione più sofferta della sua vita”.
Buscetta, morto di cancro nel 2000 a 71 anni, fu sepolto sotto falso nome in un cimitero di North Miami.