CANNES – “Ho pensato a Marcello Mastroianni, al suo modo di essere, il personaggio che interpreta Daniel Auteuil me lo ricordava tanto, mi e’ piaciuto pensare fosse ispirato a lui e anche per questo ho accettato il film, pensando ad un omaggio sentimentale a Marcello”: e’ una Fanny Ardant, afona e al solito bellissima anche con i segni dell’eta’ quella che racconta La Belle Epoque di Nicolas Bedos, il film francese fuori concorso che ha avuto accoglienza trionfale, divertendo ed emozionando la platea ed una montée des marches all’insegna dello star system francese con Marion Cotillard, Jean Dujardin tra gli altri. La commedia più sorprendente di Cannes 2019 è stata acquisita da I Wonder da Pathé Films già prima dell’inizio del mercato e uscirà in sala in autunno.
Fanny Ardant interpreta Marianne, una donna di successo, vitale, piena di occasioni mondane. Ha un amante, forse non il solo e comunque nonostante l’età ha intenzione di vivere pienamente la sua vita. Il marito Victor, Daniel Auteuil, sembra il suo opposto, uno di quegli uomini che non si sono adattati ai tempi che cambiano, non ha voglia di curarsi, si veste trasandato, si e’ insomma lasciato andare, soprattutto ora che le sue stupende vignette di satira politica non trovano più posto sui giornali. Victor va da Antoine (Guillaume Canet) regista-imprenditore di ‘viaggi nel tempo’, un’organizzazione che porta il pubblico a vivere nel passato con set cinematografici, attori, messe in scena curatissime dal mobilio agli arredi ai dialoghi, per una sera o per giorni interi. E poi c’e’ il figlio che vorrebbe trovare il modo di lavorare con il padre ora che si e’ messo a produrre web serie animate. Al culmine di una lite, la Ardant caccia di casa Auteuil. Il fumettista con i soldi ricavati dalla vendita di un appartamento si installa ai Viaggi nel tempo: porta le vignette degli anni ’70, della ‘belle epoque’ della sua giovinezza, quella in cui ha conosciuto Fanny, provocante, sfacciata, spiritosa ragazza.
Tutto viene allestito com’era: il suo bar, le sue feste hippy, il suo primo incontro con la giovane che poi sposerà. Attori in panni vintage recitano nella scena, guidati all’auricolare da Canet e una giovane ragazza, interpretata da Doria Tillier (di cui Canet e’ innamorato) sembra la piu’ adatta per il ruolo.
Sara’ la settimana piu’ bella della sua vita. Il viaggio nei ricordi funziona, Auteuil si veste come un tempo, i baffoni al posto della barba incolta, i pantaloni a zampa, tutto torna com’era, finzione e memoria. L’incontro con la ragazzina lo rivitalizza, pensa al passato, ma anche al presente, quasi si innamora della giovane attrice che ricambia l’attenzione di questo malinconico signore. Intanto la Ardant e’ libera, puo’ vivere con il suo amante (François Delis Podalyses) ,il migliore amico di Auteuil, ovviamente) salvo scoprire che la noia della routine e’ simile, incluso il russare del partner che la tiene sveglia. Quando la Ardant rivede Auteuil ringiovanito ha un colpo al cuore, lo segue ed entra nel set dei Viaggi nel tempo.
“E’ un film melanconico, buffo, romantico e divertente al tempo stesso. C’e’ l’ode al passato che siamo stati certo ma anche l’ambizione di vivere il presente pienamente” dice Nicolas Bedos, “una commedia pervasa di nostalgia gioiosa sull’amore giovane e al tempo stesso sull’amore in tutte le eta’ della vita”. Il regista si e’ dichiarato “completamente pazzo di Fanny Ardant, attrice e donna eccezionale, l’idea di fare un film con lei e vederla tutti i giorni ha resto questo film magico”.