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Fremaux, “selezione bellissima, cinema non è malato”

Il Festival di Cannes è stato cancellato una sola volta, nel 1939. E solo un’altra edizione non è andata a buon fine, era nel 1968. “Cancellare l’edizione 2020 non è mai stata un’opzione”: il delegato generale Thierry Fremaux, nell’imminenza dell’annuncio a Parigi in programma oggi pomeriggio, parla della ormai famosa “nuova forma” dimostrando, se mai ce ne fosse bisogno, la sua tenacia incrollabile, persino di fronte alla pandemia che ha messo in ginocchio il mondo. “Il cinema non è morto e non è neppure malato”, dice Fremaux che sottolinea come niente oggi è più attraente di un cartello “coming soon”, presto riapriremo, fuori una sala. Le date di maggio erano in pieno lockdown, quelle di luglio solo una pallida speranza freddata dal prolungamento della quarantena, quelle di settembre “fuori discussione visto che è il mese di Venezia e Toronto”, così come in autunno regno di altri festival. Ma anche “per rispetto al duro lavoro dei cineasti non volevamo arrenderci”. Ecco dunque il capitano Fremaux che con i suoi selezionatori racconta di aver avuto i giorni di confino casalingo fortemente impegnati a vedere i 2067 film, un numero record (superata la soglia dei 2000 per la prima volta) arrivati al suo indirizzo: “Ed è stata la decisione giusta”, dice.
    “Questa selezione è qui ed è bellissima. Anche se i cinema sono chiusi da tre mesi questa selezione riflette che il cinema è più vivo che mai. Rimane unico, insostituibile”, si accalora Fremaux. Alcuni dei titoli che rivelerà domani sono circolati, ammette. “Altri film, anche previsti, visti e amati dal comitato di selezione, saranno assenti perché i loro autori e produttori hanno scelto di posticipare la loro uscita all’inverno o alla primavera del 2021 – Tre Piani di Nanni Moretti? ndr – e quindi si proporranno ai festival del prossimo anno, tra cui Cannes”.
    Fremaux è anche convinto che la selezione illuminerà talenti emergenti. Il delegato spiega anche perchè si è così ostinato a dare il bollino dorato a film di Cannes 2020 quando materialmente il festival non esiste: “per noi è il modo migliore per aiutare il cinema, concentrarsi sui film che usciranno nei cinema nei prossimi mesi. La riapertura delle sale, dopo mesi di chiusura, è una questione cruciale. Il Festival di Cannes intende accompagnare questi film e sostenere la loro carriera in Francia e all’estero, nonché confermare l’importanza delle sale come ciò che esalta il valore della Settima Arte. E sappiamo che molti festival stanno assumendo la stessa posizione. Vogliamo essere testimoni della prodigiosa vitalità dei cinema”. I film selezionati vengono da 147 paesi, 15 sono esordi, 16 sono di registe (14 nel 2019). Come è ovvio non ci saranno proiezioni sulla Croisette e non ci sarà alcuna programmazione tradizionale del festival e anche i film selezionati sono in un unico elenco senza le consuete categorie di Concorso, Un Certain regard, Fuori concorso, proiezioni di mezzanotte e proiezioni speciali. Fremaux alla stampa suggerisce di ‘inventare’ altre categorie, perchè la selezione è stata costruita con la prospettiva di vedere il Festival di Cannes nell’ottica della sua missione principale: promuovere film, artisti e professionisti, essere il ponte tra lo schermo e il pubblico. “Alla nostra solita domanda da selezionatori – dice Fremaux – ossia “È un film per Cannes?, a volte abbiamo aggiunto: “Non è un film perfetto per riportare la gente al cinema?”. Questo ha portato ad un maggior numero di film francesi, ben 21 di cui 8 diretti da donne, ma “non è un trattamento speciale”, piuttosto “una presenza politica” per dimostrare la valenza del sistema d’oltralpe. Cannes “ci è mancato, con le emozioni della sala, i primi commenti, ma siamo stati confortati da tutti quei cineasti e giornalisti che hanno rimarcato il vuoto di maggio”. Molti altri festival in tutto il mondo hanno espresso “il desiderio di dare il benvenuto ai film di selezione Cannes 2020. Il Festival – prosegue Fremaux alludendo ad ospitate ‘attive’ in tante manifestazioni come la Festa di Roma – svelerà presto come funzionerà il prossimo autunno. Tutti insieme, avremo ancora più energia e desidereremo incontrarci di nuovo nel 2021 e rendere il festival più bello”.
    Infine Fremaux cita Federico Fellini di cui Cannes 2020 avrebbe celebrato il centenario della nascita: “avremmo per 12 giorni ripetuto le sue parole, che Quentin Tarantino non manca di ripetere: VIVA IL CINEMA”.
   

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