(ANSA) – LONDRA, 22 LUG – Una raffica di decine di bottiglie scagliate come fossero granate: così Amber Heard ha decritto – nel terzo giorno di audizione al processo per diffamazione intentato di fronte all’Alta Corte di Londra da Johnny Depp contro il tabloid britannico Sun – uno degli assalti più brutali di cui sarebbe stata vittima durante il matrimonio con l’attore; nell’ambito di una deposizione in cui ha peraltro ammesso per la prima volta di aver anche lei colpito il protagonista della saga ‘I Pirati dei Caraibi’, seppure invocando l’autodifesa.
L’esplosione d’ira d’Depp, nel racconto odierno della Heard, sarebbe avvenuto nel corso di un lungo weekend in Australia consumato fra abusi di alcol e droga. L’attrice e modella ha ribadito l’accusa all’ex marito, che nega da sempre qualunque sua violenza fisica su di lei e ha querelato il Sun per essere stato definito nel 2018 un picchiatore coniugale, d’aver perso il controllo come altre volte nel loro menage fra “pugni, calci, testate, occhi neri” e, appunto, “lanci di bottiglie”. Nonché di averla fatta sentire “come in uno stato di prigionia”. E ha ricordato che persino amici abituati agli eccessi come Marilyn Manson parlavano dell’alter ego di Johnny”, nei momenti di alterazione, come “del Mostro”, Pressata dagli avvocati della controparte, Amber ha ammesso d’altronde d’aver colpito a sua volta almeno in un’occasione Johnny, circostanza che finora aveva sempre negato. Ma ha sostenuto di averlo fatto solo per difendere l’incolumità sua e della sorella più giovane, Whitney, aggiungendo di aver temuto che Depp potesse “buttarla giù per le scale come aveva già fatto con Kate Moss” secondo un episodio che ha detto di avere appreso da due anonime fonti terze. Episodio che chiama in causa per la prima volta la leggendaria super modella britannica, fidanzata del divo di Hollywood negli anni ’90; e che peraltro i legali di Depp non hanno mancato di contestare come qualcosa di mai citato prima dalla Heard, tanto meno denunciato dalla Moss. (ANSA).