(ANSA) – VENEZIA, 29 AGO – Un pellicano che di fronte alla morte dei suoi pulcini, inizia a beccarsi e con il suo sangue ridà vita ai piccoli. E’ l’immagine legata, in diverse varianti, a leggendari racconti, adottata anche dall’iconografia cristiana, di estremo sacrificio, che dà il titolo a Pelinkanblut (Pelican Blood) di Katrin Gebbe, viaggio che unisce dramma famigliare, thriller psicologico, horror e un tocco di favola nera.
Il film apre il concorso di Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia. Un viaggio fra traumi infantili, scienza, esorcismi voodoo, protezione materna e delirio. Protagonista una delle più grandi attrici europee, la tedesca Nina Hoss, nei panni di Wiebke, proprietaria di un maneggio dove addestra anche i cavalli della Polizia e mamma adottiva di Nicolina (Adelia Ocleppo), 9 anni, adottata all’estero.
L’arrivo in famiglia di Raya (Katerina Lipovska), 5 anni, un’altra bimba adottata, fa crollare nella donna ogni certezza. La piccola è angelica nell’aspetto ma rivela un’indole sempre più violenta.