Sono ormai passati più di cento anni da quando i fratelli francesi Auguste e Louis Lumière hanno rivoluzionato per sempre il mondo mostrando un piccolo corto di cinque minuti con un treno che arriva alla stazione.
Banale? Agli occhi di uno spettatore di oggi sì, ma era pur sempre il primo film della storia! Da lì in poi, come in un casinò, si sono avvicendati molti giocatori al tavolo e sono passati altri anni.
In tutta questa trasformazione dell’immaginario, anche l’Italia ha contribuito in maniera più che sostanziale, grazie alle opere di registi come Fellini, Antonioni e così via. Ma se volessimo dare uno sguardo ai cosiddetti “film di genere”? Dove ci si potrebbe orientare?
La trilogia del dollaro
Negli anni Sessanta, Sergio Leone affronta quella che sarà definita la “trilogia del dollaro”, dopo l’esordio alla regia con Il colosso di Rodi. La tematica è dunque quella del western: così facendo andò a sdoganare la credenza che vedeva tale genere un’esclusiva degli americani, originando quelli che saranno noti come Spaghetti Western. I nomi sono dunque Per un pugno di dollari (1964), Per qualche dollaro in più (1965) ed infine Il buono, il brutto, il cattivo (1966)! Musiche di Ennio Morricone e prove attoriali del trio Clint Eastwood, Eli Wallach e Lee Van Cleef che sono passate alla storia influenzando anche registi più “moderni” come Quentin Tarantino per la realizzazione del suo Django Unchained.
Amici miei
Ma naturalmente il nostro Paese è noto in tutto il mondo anche per la commedia. Perciò, oltre a consigliarvi anche questa trilogia, che si è spalmata su più anni e più registi, vi vogliamo ricordare il primo tassello. Nato come idea di Pietro Germi, il film è stato girato da Mario Monicelli poiché Germi non poté dedicarsi all’opera a causa della malattia. Il risultato? Uno dei film comici più famosi di sempre, con il record di incassi della stagione 75 – 76, di spettatori in sala, ma soprattutto di “supercazzole” e scherzi vari! Il film è stato poi riproposto nel 2011 sotto forma di prequel firmato da Neri Parenti, Amici miei – Come tutto ebbe inizio, ma si rivelò un colossale flop.
Zombi 2
Spesso e volentieri si dice di “far necessità virtù” e questo è particolarmente vero nel cinema quando, purtroppo, mancano i fondi necessari per realizzare quello che si aveva in mente. Ma ci sono registi che raccolgono il guanto della sfida e, nonostante i problemi di budget, riescono a orientarsi egregiamente tra i vari generi. Uno di questi è dunque Lucio Fulci che, tra commedie, polizieschi, thriller e musicarelli, si cimenta anche con l’horror. Tra le pellicole del regista romano, una delle più famose anche all’estero è di certo Zombi 2 del 1979, che funge da “sequel apocrifo” del ciclo dei non morti creato da George A. Romero.
Profondo rosso
Fra i film più famosi di Dario Argento nel suo periodo d’oro è impossibile non citare thriller come l’eccellente Profondo rosso. Qui si vedono poi tutti i suoi stilemi classici, l’uso sapiente del colore, le musiche dei Goblin, un killer efferato e naturalmente tanto sangue!