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Il 2020 del cinema italiano, da Amelio a Moretti

Parte bene il cinema italiano nel 2020 con TOLO TOLO di Checco Zalone che, nonostante il cambio di registro, sbanca al box office e in due giorni di programmazione sfiora i 14 milioni di euro. E non finisce certo qui. Quest’anno l’Italia vedrà scendere in campo, tra i tanti film annunciati, anche il ritorno massiccio d’autori come Gianni Amelio, Gabriele Muccino, Carlo Verdone, Gabriele Mainetti, Paolo Genovese e Nanni Moretti. Il tutto declinato in un ventaglio di generi, dalla commedia d’autore alla biopic politica. Ecco una lista minima degli ‘imperdibili’ del 2020.

HAMMAMET di Gianni Amelio è il racconto di un ennesimo pezzo di storia d’Italia pieno di mistero sullo sfondo del tramonto della prima repubblica. Ovvero il lungo e complicato esilio di Bettino Craxi ad Hammamet. Ad interpretare il segretario del Psi, uno straordinario Pierfrancesco Favino che conferma la sua capacità di metamorfosi dopo il Buscetta del Traditore. Il film sarà in sala il 9 gennaio con 01, in occasione del ventesimo anniversario della morte di Bettino Craxi.

Il 13 febbraio arriva invece nelle sale GLI ANNI PIÙ BELLI di Gabriele Muccino, ovvero la storia di quattro amici, Giulio, Gemma, Paolo, Riccardo, nell’arco di quarant’anni, dal 1980 ad oggi. Un affresco che racconta inevitabilmente chi siamo, da dove veniamo e anche un po’ del futuro che ci aspetta. Dopo ‘A casa tutti bene’, Muccino dà corpo a un progetto alla Ettore Scola e al suo C’eravamo tanto amati.

PADRE NOSTRO di Claudio Noce punta ancora su Pierfrancesco Favino in quello che si annuncia il progetto più “off” del regista della Foresta di ghiaccio e di quel 1994 firmato insieme a Giuseppe Gagliardi. Ispirato a un fatto di cronaca, il film racconta la storia di due ragazzini, Valerio e Christian, e dell’estate in cui fanno una scoperta terribile, la violenza degli adulti, e una meravigliosa, la forza dell’amicizia. Dentro SI VIVE UNA VOLTA SOLA di Carlo Verdone, in sala sempre a febbraio, tutta la sua antica passione per la medicina. E questo in un film, a suo dire, “cattivo alla Amici miei” e con protagonisti, oltre lui, Rocco Papaleo, Max Tortora e Anna Foglietta, quattro medici on the road in un misterioso viaggio riparatore. In FIGLI diretto da Mattia Torre, scomparso a luglio, e poi da Giuseppe Bonito, sono protagonisti Valerio Mastrandrea e Paola Cortellesi. In sala il 23 gennaio, il film racconta la storia di Nicola e Sara, coppia innamorata e felice con una figlia di sei anni. Tutto perfetto fino all’arrivo del secondo figlio.

Ancora una storia d’amore in SUPEREROI di Paolo Genovese. Ovvero quella tra Alessandro Borghi e Jasmine Trinca. Il regista di Perfetti sconosciuti (venduto in oltre 40 paesi e con 25 remake in lavorazione) racconta questa volta in un dramedy sentimentale, in sala nella seconda metà del 2020, gli effetti del tempo che passa sulle coppie e con una domanda sottintesa: “Quanti superpoteri deve avere una coppia per resistere al tempo che passa?”.

Gabriele Mainetti, autore di Jeeg Robot, alza il tiro con FREAKS OUT in cui mette insieme un gruppo di freak sperduto in una Roma dilaniata dalle bombe della seconda guerra mondiale. L’impresario Ismael decide di fuggire oltreoceano insieme ai circensi Mario, Cencio, Matilde e Fulvio, ma quando poi scompare nel nulla, i quattro andranno alla sua ricerca mentre i nazisti si metteranno alla loro caccia per sfruttare i loro “poteri”.

TRE PIANI di Nanni Moretti intanto ha un primato: è il primo soggetto non originale del regista tratto, come è, dal romanzo omonimo dell’israeliano Eshkol Nevo. Cosa racconta? Le tensioni sociali in un condominio abitato da Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher, Adriano Giannini ed Elena Lietti, già first lady nel Miracolo di Niccolò Ammaniti. Infine, DIABOLIK dei Manetti Bros, forse il titolo italiano più atteso del 2020 (in primavera). Dalle prime immagini tutto sembra pronto. C’è la Jaguar E nera coupé in garage, lo sguardo di ghiaccio e un po’ psicopatico (di Luca Marinelli) sotto la maschera nera d’ordinanza. Ci sono poi la fatale Eva Kant (Miriam Leone) e l’ispettore Ginko (Valerio Mastandrea). Per i Manetti Bros è il passaggio dal mafia-musical Ammore e malavita all’adattamento del fumetto cult che cercavano di fare da anni.

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