Giornata da cinefili questo sabato dal punto di vista del concorso, ma secondo una regia ben bilanciata, il grande cinema popolare (o scandaloso) trova la sua ricompensa fuori concorso e a Un Certain Regard. E il talento di due ragazzi scandalosi come Nicolas Winding Refn e Gaspar Noé accende la Croisette.
– IL LAGO DELLE OCHE SELVAGGE di Diao Yinan con Hu Ge, Gwei Lun Mei e Liao Fan. IN CONCORSO. Corsa contro il tempo e contro coloro che li vogliono morti per un capo gang che vuole smettere e una prostituta pronta a tutto per riavere la libertà. La nuova generazione del cinema cinese flirta coi modelli del thriller e del cinema di genere.
– LA GOMERA di Corneliu Porumboiu con Vlad Ivanov e Catrinel Marlon. IN CONCORSO. Poliziotto sotto inchiesta, Cristi perde la testa per la sensuale Gilda che lo porterà con sé sull’isola di Gomera dove impara il linguaggio ancestrale dei Silbo, capaci di modulare il fischio per parlare tra loro. Cristi lo userà per liberare un mafioso carcerato e per recuperare i suoi loschi risparmi. Ma non tutto va per il suo verso.
– I PIU’ BEGLI ANNI DI UNA VITA di Claude Lelouch con Anouk Aimée e Jean-Louis Trintignant. FUORI CONCORSO. Si sono incontrati 50 anni fa e la loro storia d’amore ha segnato più di una generazione. Adesso che Jean-Louis comincia a perdere le forze e non smette di parlare di quella donna, il figlio va a cercarla. E quando i due si ritrovano sembra che l’orologio del tempo possa ripartire. Lelouch gioca coi suoi fantasmi e il suo cinema, mischia passato e presente, realtà e finzione e il festival gli regala un tributo che è anche memoria di Cannes dove “Un uomo e una donna” trionfò nel 1966.
– LUX AETERNA di Gaspar Noé con Beatrice Dalle, Abbey Lee, Charlotte Gainsbourg. FUORI CONCORSO. E’ sempre più difficile riassumere e presentare il cinema di Gaspar Noé, pronto a scandalizzare, stupire, affascinare coi suoi giochi tra sesso, cinema, arte. Al gioco anche questa volta si prestano volti noti del cinema mondiale e, benché sia solo un medio metraggio, il film farà parlare e discutere una volta di più.
– JEANNE D’ARC di Bruno Dumont. UN CERTAIN REGARD. Conquistata Orléans, restituito il regno di Francia al Delfino, nel 1429 sotto le mura di Parigi Giovanna conosce la sconfitta, la prigionia, il processo per eresia che la condurrà al rogo. Dumont completa il suo ritratto di una ragazza ribelle e visionaria che ha fatto il mito della Francia.
– LIBERTA‘ di Albert Serra. UN CERTAIN REGARD. Ancora una pagina di storia francese. Si passa al secolo dei Lumi, al 1774 quando tre libertini, espulsi dalla corte di Luigi XVI cercano la protezione del Duca di Walchen, seduttore e libero pensatore. In un’ode al libertinaggio che è anche ansia di libertà, i quattro sprofondano in una notte di follia. Ne faranno le spese le converse del vicino convento? Il vento dello scandalo si annuncia su Cannes 2019.
– LA LEZIONE DI NICOLAS WINDING REFN. Il sulfureo autore della trilogia “Pusher”, l’enfant prodige del cinema danese, figlio d’arte adottato da Hollywood ma irrequieto e ribelle alle costrizioni del cinema commerciale, ritorna a Cannes per raccontare il suo cinema, otto anni dopo la rivelazione internazionale con “Drive”, premiato qui perla migliore regia.
– GIVE ME LIBERTY di Kirill Mikhanovsky. QUINZAINE DES REALISATEURS. Ha il passo della commedia e nasce da una personale esperienza di vita il racconto della folle giornata di Vic, sfortunato meccanico di origine russa che guida un’ambulanza attraverso il Milwaukee scosso dalle manifestazioni di protesta. Vic è in ritardo, rischia il licenziamento ma sulla sua strada si parano manifestanti, anziani russi, una giovane malata afroamericana… L’incubo sembra non finire mai.
– L’ORFANATROFIO di Shahrbanooo Sadat. QUINZAINE DES REALISATEURS. Nella Kabul degli anni ’80, quando i sovietici sono ancora padroni della situazione, il quindicenne Qodrat vive sognando a occhi aperti, vende biglietti del cinema ma è se stesso solo quando si immagina sul set dei suoi prediletti melodrammi bollywoodiani. Un giorno però viene preso dalla polizia e portato a forza nell’orfanatrofio dei russi. Intanto in città corre la rivolta, il potere sovietico scricchiola…
-VIVARIUM di Lorcan Finnegan. SEMAINE DE LA CRITIQUE. Anche la fantascienza e eil soprannaturale fanno il loro ingresso sul palcoscenico della Croisette grazie al primo film di un artista irlandese che si ispira a Magritte e alle serie tv degli anni ’70. A partire da un fatto vero e mai spiegato, il film racconta l’odissea straniante di una coppia con bambino che un misterioso agente immobiliare accompagna alla loro prima casa. Solo che il luogo si rivelerà una trappola tanto misteriosa quanto micidiale. E in quel luogo, assalito da oscure presenze e da una natura straripante, i due giovani protagonisti dovranno cercare una via di fuga.