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In J’accuse Polanski echi della sua vita

(ANSA) VENEZIA 30 AGO – Davvero bello questo ultimo film di Roman Polanski in concorso al Lido, ‘J’Accuse’, dedicato al caso Dreyfus, e questo al di là delle polemiche dopo la presa di posizione critica verso l’autore da parte della presidente di giuria, Lucrecia Martel. Qualcosa succede quando a parlare è Emmanuelle Seigner, attrice nel film e moglie di Polanski, che dice: “Non faccio le veci di mio marito, ma sul tema della persecuzione lui ne sa qualcosa. Basta vedere cosa è stata la sua vita fino a oggi. Lo so bene – conclude – , oggi l’anniversario di trenta anni di matrimonio”.
    Il film racconta infatti una storia di innocenza e pregiudizio, quella di Alfred Dreyfus (Louis Garrel), ufficiale dell’esercito francese che il 5 gennaio 1985 viene pubblicamente degradato perché accusato di aver agito come spia per la Germania e viene condannato all’ergastolo sull’isola del Diavolo.
   

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