ROMA – Solo ‘Lui’ e ‘Lei’, niente nomi nel film ‘Ricordi?’ di Valerio Mieli, che racconta, tra mille suggestioni, un’intricata storia d’amore, dalla A alla Z. Una storia d’amore attraversata dal tempo e dai ricordi dei due protagonisti. Lui è il cupo Luca Marinelli, con un trauma infantile mai davvero superato, e Lei, figlia di un famoso artista, è la più solare Linda Caridi. Il loro destino sarà appunto quello di innamorarsi, ridere, scherzare, disamorarsi, amarsi ancora e vedere la fine della loro storia con il disincanto di chi sembra uscito da una malattia.
‘Ricordi?’ di Valerio Mieli, già presentato alle Giornate degli Autori, sezione autonoma e parallela della Mostra del Cinema di Venezia (dove ha vinto il premio del pubblico Bnl) e ora in sala dal 21 marzo distribuito da Bim, non è un film qualsiasi. Più che raccontare una storia, sembra voler rappresentare, tra passato e presente, il flusso di coscienza dei due protagonisti, che si raccontano e si raccontano ancora. Ma ci sono un po’ tutte le tappe dell’amore in ‘Ricordi?’ come nei ‘Frammenti di un discorso amoroso’ di Roland Barthes raccontati con sole immagini. Per questo film prodotto da BiBi Film Tv, Les Films d’Ici e Rai Cinema in collaborazione con Cattleya, spiega Marinelli, “è stato fondamentale il lavoro iniziale con Valerio per ‘mappare’ la direzione dei personaggi nei diversi punti della storia. Ci sono milioni di punti di vista, ma non era difficile, è l’esatto meccanismo che noi adoperiamo nella vita, è quel flusso di emozioni che ci riproponiamo secondo per secondo”.
“Quanto la nostra percezione del mondo dipenda dal nostro stato d’animo, quanto si possa essere realmente felici è un tema che mi ossessiona da tanto – spiega invece Mieli, alla sua opera seconda dopo ‘Dieci inverni’ per la quale aveva vinto il David Di Donatello e il Nastro d’argento come miglior regista esordiente -. ‘Lui’ nel film deve imparare ad essere felice e ‘Lei’, che all’inizio è serena, deve confrontarsi con la complessità dei rapporti, con il dolore. La percezione che abbiamo del passato è molto meno semplice di quella che possiamo immaginare, non è un flashback, un file che apriamo e vediamo come sono andate le cose, è uno strano magma, che ho cercato di rappresentare”. Ci sono aspetti “che mi accomunano sia al personaggio che a Valerio – dice ancora Marinelli -. C’è qualcosa di simile tra di noi. Sono una persona che ama il ricordo, che a volte ne è vittima, a volte ne trae grande gioia”.
Per Linda Caridi, che proprio per questo ruolo ha ricevuto il premio Imaie come miglior talento emergente, “non è stato difficile interpretare Lei. Bastava solo entrare nelle tante piccole situazioni del quotidiano. Essendo poi stata innamorata più volte, bastava solo unire tanti pezzetti di ciò che avevo vissuto”.
Frase cult del film, che ha nel cast anche Giovanni Anzaldo e Camilla Diana, quella che dice Marinelli: “Già all’inizio di questo amore c’era la sua fine”.