(ANSA) – MILANO, 15 GEN – “Una guerriera con grazia”. Si definisce così Niki Caro, regista neozelandese che ha diretto il remake del cartone Disney ‘Mulan’, sugli schermi italiani dal 26 marzo in ‘anteprima’ rispetto agli Stati Uniti, dove uscirà il 27 marzo, portando ‘in battaglia’ sul set un cast di oltre 900 attori. Una guerriera tenace e sensibile come Mulan (interpretata da Yifei Liu), ragazza di un piccolo villaggio cinese che per proteggere la sua famiglia si traveste da uomo e risponde alla chiamata alle armi dell’imperatore, prende il posto del padre malato e si arruola nella leggendaria Armata Imperiale cinese per difendere il paese dagli Unni. ‘Leale, vera e impavida’, come riportano le incisioni sulla spada del padre, coraggiosa anche nel mostrare le paure perché, per avere coraggio, bisogna avere paura. Un personaggio, quello tratto dalla tradizionale ballata cinese di Mulan, che già nel 1998, anno di uscita del cartone Disney, raccontava una storia di forza e successo al femminile lontana dalle più classiche principesse che attendono il principe azzurro: “l’empowerment femminile è nel dna di questa storia, Mulan ha un percorso che mi ha ha appassionato: la vediamo compiere un cammino di crescita da ragazzina del villaggio a soldato uomo a guerriero. Rappresenta tutti noi ed è una storia per tutti: c’è un elemento femminile ma anche una fluidità di genere che rende la storia valida per tutti”, ha detto la regista alla presentazione del footage a Milano. E in questa sua impresa al femminile Mulan ce la farà senza l’aiuto de drago Mushu, grande assente nel film: un personaggio “insostituibile” e talmente “perfetto che è impossibile ricrearlo”, ha spiegato la regista. In questo remake “ho voluto onorare l’animazione Disney e anche la ballata originale. Il mio compito è stato quello di renderla reale”. Sfatando il cliché del ‘film d’azione, film roba da maschi’, dirigere ‘Mulan’ per Niki Caro è stata “la cosa più naturale del mondo”. E mentre di solito gli action movie devono risultare “cool, qui ho cercato di concentrare le scene sulla storia, sull’anima. Per questo risulta più reale”. “Mulan è una donna che guida un esercito di uomini, è quello che ho cercato di fare anche io e mi sento assolutamente a mio agio come donna in questo mondo”, ha spiegato. “Quando è travestita da uomo, pur essendo leale, coraggiosa e impavida, non è sincera e solo quando mostra la sua vera identitá riesce a essere potente davvero. È questo il mio messaggio al mondo”, ha concluso la regista. Nel film, in cui la regista ha riportato in modo accurato e il più possibile fedele la tradizione cinese, tra i protagonisti anche Donnie Yen nel ruolo del comandante Tung, Jason Scott Lee sarà Bori Khan, Yoson An come Cheng Hongui e Jet Li come imperatore della Cina.