Notoriamente protettivo dei suoi dati di audience, Netflix ha alzato uno spiraglio sulla popolarità dei suoi film originali, e il risultato è sorprendente. Il gigante dello streaming ha pubblicato una top ten delle sue produzioni negli ultimi cinque anni da cui mancano quasi completamente le “grandi firme”: in testa a tutti è il film d’azione di Chris Hemsworth “Extraction”, seguito da “Bird Box”, un thriller distopico con Sandra Bullock, e “Spenser Confidential”, un giallo ad alto contenuto di machismo che riunisce Mark Wahlberg con Peter Berg di “Lone Survivor”.
“Extraction” ha attirato 99 milioni di spettatori nelle prime quattro settimane di distribuzione, mentre “Bird Box” e’ stato visto da 89 milioni di abbonati e “Spenser Confidential” da 85 milioni. Non è chiaro quanti di questi spettatori siano rimasti fino ai titoli finali, perché Netflix registra come audience chiunque guardi un film per un minimo due minuti.
Dalla top ten, rivelata da Netflix all’agenzia Bloomberg, mancano quasi completamente i film d’autore di cui il colosso dello streaming negli ultimi anni si è fatto un fiore all’occhiello anche in vista delle ultime stagioni degli Oscar.
Assenti dalla classifica sono altri film di Netflix vincitori di premi come “Marriage Story” di Noah Baumbach e “Roma” di Alfonso Cuaron. Tra i film d’autore solo “The Irishman” di Martin Scorsese ha conquistato un posto: sesto con 64 milioni di spettatori, un piazzamento che impallidisce al confronto degli 83 milioni di “6 Underground” o i 73 milioni della commedia “Murder Mistery” con Jennifer Aniston e Adam Sandler. Assenti anche “Da 5 Bloods” di Spike Lee, “I Due Papi” e “Dolemite is My Name”, per citare altre importanti produzioni recenti di Netflix.
La storica reticenza di Netflix di rivelare i suoi dati è una costante fonte di irritazione con gli studi di Hollywood che vedono i loro film sottoposti allo scrutinio settimanale del box office, mentre la piattaforma in streaming si concede il lusso di presentare solo i dati positivi e nascondere i flop. Una preoccupazione, questa, condivisa dal critico di Variety, Owen Gleiberman: “Netflix ha creato una mitologia sui suoi film d’autore, suggerendo che sarebbero riusciti a trovare un pubblico a casa ben oltre di quanto sarebbe successo nelle sale.
L’interrogativo aperto dalla top ten è se questo sia veramente accaduto o non sia soltanto una fantasia”. (ANSA).