(ANSA) – CANNES, 22 MAG – Ancora una storia di ricchi contro poveri, ma in Corea, una lotta di classe ravvicinata in cui a fare la differenza c’è anche l’olfatto. I poveri puzzano un po’ troppo per i ricchi coreani, o almeno, è quello che capita nel film ‘Parasite’, scritto e diretto dal talentuoso Bong Joon-ho e con uno dei protagonisti, Song Kang-ho, da Palma.
Come è stato per molti film in concorso a Cannes, ‘Parasite’ parte in commedia, ma poi atterra nel dramma, un family-drama con una forte valenza politica. Perché alla fine a giocarsi tutto in questo ‘Parasite’ sono due famiglie agli opposti, i poverissimi Ki-taek e i ricchissimi Park. I primi vivono in un sottoscala che spesso viene derattizzato (da qui forse l’odore), i secondi in una stupenda villa con giardino arredata con gusto e senza badare a spese. Tutto inizia in casa Ki-taek quando l’intera famiglia, padre, madre, figlio e figlia è nel panico più totale perché il wifi del vicino, a cui attingono tutti da sempre, ha cambiato password.