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Salvatores, viaggio nella diversità

(ANSA) – ROMA, 2 OTT – “Visto da vicino, nessuno è normale. E si può scoprire che è possibile riuscire ad amare anche chi è diverso da noi. A patto di non aver paura di questa diversità”, ha detto Gabriele Salvatores parlando di ‘Tutto il mio folle amore’, già fuori concorso a Venezia 76 e ora in sala con 01 dal 24 ottobre. Tratto liberamente dal romanzo di Fulvio Ervas ‘Se ti abbraccio non aver paura’ (Marcos Y Marcos), il film, sceneggiato con Umberto Contarello e Sara Mosetti, racconta di Vincent (il talentuoso esordiente Giulio Pranno), un ragazzo affetto da autismo, e del padre che non vede da 16 anni e non sa neppure della sua condizione.
    Sono passati 16 anni non facili per nessuno: né per Vincent, immerso in un mondo tutto suo, né per sua madre Elena (Valeria Golino) e per il suo compagno Mario (Diego Abatantuono), che lo ha adottato. Willi (Claudio Santamaria) è il padre naturale del ragazzo e trova finalmente il coraggio di andare a conoscere quel figlio che non ha mai visto e scopre che non è come lo immaginava.
   

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