Non pare attenuarsi la crisi del cinema, niente più che brevi sussulti per poi ritornare, purtroppo, a segnare rosso fisso sull’astina di ingressi e incassi. Bene musica e teatro, resiste lo sport, ma il cinema è in crisi nera.
Piccoli passi in avanti che fanno ben sperare. Senza considerare che sono usciranno dal prossimo settembre sino alla fine dell’anno film molto attesi e di sicuro appeal da parte del pubblico come: C’era una volta a… Hollywood, It: capitolo 2, Joker, Il Re Leone, Pinocchio, Star Wars – L’Ascesa di Skywalker, L’immortale, Fast & Furious 9, Frozen II – Il Segreto di Arendelle e Tolo Tolo. Però quest’ultimo, film che vedrà il ritorno di Checco Zalone, debutterà nelle sale del 1° gennaio 2020 e non farà parte del conteggio riferito all’anno 2019.
E si conferma l’amore per lo stadio, che gli italiani non abbandonano neppure se i prezzi crescono, così come i grandi eventi live della musica leggera. Va bene per il teatro, funziona la lirica, che per la prima volta nella sua Top Ten vede entrare ben tre spettacoli per ragazzi. Nei consumi della cultura e dell’intrattenimento, però, emerge anche un’Italia divisa. Con un Nord, Milano in testa, che traina e spende. E un Sud che fatica e rimane a forte distanza.
il mercoledì’ aveva portato fino a un milione di spettatori perché’ era un fatto significativo. Poi e’ stato interrotto, ma
penso che vada ripreso o inventato qualcosa di analogo che non si riduca allo sconto, ma alla costruzione di un evento”. Cosi’ Dario Franceschini, deputato Pd ed ex ministro dei Beni culturali, a proposito dei dati negativi sul cinema divulgati oggi dalla Siae.
Intervenuto alla presentazione dell’Osservatorio annuale della Societa’ degli autori ed editori nella sede di Civita, a Roma, Franceschini ha aggiunto che “naturalmente a questo serve un sostegno. Penso che la politica non debba distrarsi, perché’ questi luoghi di incontro vanno aiutati per il loro valore sociale e culturale”.