(ANSA) – VENEZIA, 01 SET – ”Il precedente presidente Barack Hussein Obama aveva detto che le presidenziali sarebbero state fondamentali per il Paese e guardate cos’è successo, in che schifo siamo con quell’uomo, che non voglio neanche nominare, l’agente arancione”. Lo dice Spike Lee, attaccando Trump, durante la conferenza stampa per American skin di Nate Parker, presentato dalla sezione Sconfini alla Mostra internazionale del Cinema di Venezia.
“Quell’uomo – ha aggiunto Lee sempre senza fare il nome di Trump – ha fatto tante cose malefiche ma la peggiore è aver strappato i bambini urlanti dalle braccia delle madri, per poi rinchiuderli in delle gabbie. E nulla è stato fatto per far si che le famiglie potessero riunirsi” ha spiegato, alludendo alle separazioni delle famiglie di migranti al confine con il Messico. Tutto questo in un Paese “che si presume essere o si ritiene sia la culla della democrazia, il cui presidente dovrebbe venire considerato il leader del mondo libero. Invece ha messo in gabbia le persone”.