Il suo controverso film “L’uomo che uccise Don Chisciotte” dovrebbe chiudere il Festival di Cannes. Questo, se il tribunale sbloccherà le beghe finanziarie legate ai diritti della pellicola. Intanto il regista avrebbe avuto un malore a Londra
Questo film non s’ha da fare. O quanto meno non deve uscire. Verrebbe da pensare proprio questo a proposito di L’uomo che uccise Don Chisciotte, pellicola dalla difficile gestazione diretta dal regista statunitense naturalizzato britannico Terry Gilliam.
La prima notizia è che, secondo il quotidiano Nice Matin, il cineasta di L’esercito delle dodici scimmie, Brazil e Paura e delirio a Las Vegas (ex membro dei Monty Python) sarebbe stato colpito da un ictus a Londra. Nulla di irreparabile, per fortuna, ma i medici dubitano che il settantasettenne artista inglese possa riprendersi abbastanza velocemente per poter volare al Festival di Cannes. Già. Perchè la sua ultima fatica su Don Chisciotte (con Adam Driver, Jonathan Pryce, Olga Kurylenko) dovrebbe essere presentata proprio durante la kermesse della Croisette, in chiusura di manifestazione. Dovrebbe, perché in effetti la proiezione potrebbe non essere autorizzata.
Il produttore del film, Paulo Branco, afferma di possedere i diritti sulla pellicola con la sua società Alfama Films; per questo ha fatto causa a Gilliam, che proprio per colpa del malore avuto non ha potuto recarsi in tribunale per sostenere la sua posizione in merito (cioè che il film sarebbe a tutti gli effetti suo). Nelle prossime ore dovrebbe essere presa una decisione in proposito.