“Sono sempre stato un outsider, come Dumbo”. Tim Burton spiega così la sua preferenza, fra tutti gli eroi Disney, dell’elefantino dalle orecchie enormi che il 28 marzo arriverà nelle sale anche in Italia, in una versione live action del famoso capolavoro di animazione del 1941, con protagonisti Colin Farrell, Eva Green, i giovanissimi Nico Parker e Finley Hobbins e due vecchie conoscenze del regista californiano: Danny De Vito e Michael Keaton che tornano a lavorare insieme, ad un film di Burton, a 17 anni dall’uscita di Batman Return. Questa volta però le parti sono invertite. De Vito che era il “villain” Penguin nel film del 1992, è ora uno degli eroi positivi, Mr. Medici, il padrone del circo, Mr. Medici dove nasce l’elefantino Dumbo, mentre Keaton, indimenticato Batman nella saga di Burton, è ora il perfido Mr. Vandevere, villain del film. “L’idea di un eroe che trasforma in vantaggio un suo enorme difetto, come riesce a fare Dumbo, è ciò che più mi attrae di questa storia”, spiega Burton, e anche Colin Farrell che interpreta un padre tornato dalla guerra senza un braccio, che pure cerca rendersi utile nella famiglia allargata del circo di Medici è della stessa idea: “I protagonisti di questo film sono tutti personaggi che cercano il loro posto, in un mondo che non li accetta”. Eva Green interpreta la acrobata Colette: “Ho sempre avuto la fobia delle altezze, soffro di vertigini, ero terrorizzata. Grazie a Tim Burton e a questo film ho vinto le mie paure”. Durante la conferenza stampa è stato fatto anche un parallelo fra la storia di Dumbo, separato forzatamente dalla sua mamma, e la triste pagina di cronaca di cui l’amministrazione Trump si è fatta responsabile la scorsa estate, con la separazione delle famiglie di migranti, al confine fra Stati Uniti e Messico. Un’emergenza che ha riguardato circa 2000 famiglie e che non è ancora del tutto rientrata. Molti bambini infatti sono ancora separati dai genitori. Tim Burton, ha spiegato che sì, in qualche modo c’è una correlazione fra quanto succede a Dumbo e le pagine di cronaca, ma è una relazione più spirituale che oggettiva: “Come ogni favola è legata a quello che succede intorno a noi, le favole toccano certi argomenti senza far sì che siano letteralmente cucite intorno avvenimenti del giorno”. Danny De Vito chiarisce: “Anche il capolavoro del 1941 parlava di una separazione fra madre e figlio, quindi il riferimento non è necessariamente legato a quell’orribile, disgraziato fatto di cronaca”. Michael Keaton ha voluto sottolineare quanto importante sia continuare a parlare di certi argomenti. “Grazie, per favore, continuate a parlarne, quello che è successo è criminale e crudele”.
Come sempre, a curare i costumi del film di Burton è stata Colleen Atwood, mentre Danny Elfman ha creato la colonna sonora: “Ho fatto insieme a Tim Burton ormai dieci film. Lavorare con lui è come avere un bambino. Se dovessi ricordarti il primo anno di vita di un figlio ne faresti uno solo, ma poi ti scordi delle notti in bianco e dei problemi, vedi il risultato e dici, ok facciamone un altro”.