(ANSA) – MILANO, 07 APR – Nella “vicenda”, che “pure può
rappresentare momento di riflessione e confronto”, non ci sono
state “violazioni di norme di cautela, da parte degli indagati”,
tra cui il giovane che caricò il video, “direttamente
riconducibili al tragico epilogo” e non è nemmeno “possibile
ascrivere” alla società YouTube “alcun illecito amministrativo”.
Lo scrive il gip Sofia Fioretta nel decreto con cui, accogliendo
la richiesta del pm Cristian Barilli, ha archiviato l’inchiesta
per istigazione al suicidio sul filmato, che fece quasi un
milione di visualizzazioni sulla piattaforma, su “cinque sfide
pericolosissime”, tra cui l’auto-soffocamento (cosiddetto ‘blackout’), guardato poco prima di morire da Igor Maj, 14enne
trovato impiccato in camera il 6 settembre 2018, a Milano.
Il reato era stato contestato a due giovani e in particolare
ad un 26enne che aveva prodotto e caricato il video su YouTube.
Non solo, scrive il gip, non c’era in lui “dolo di far sorgere,
rafforzare o agevolare il proposito suicidiario nella indistinta
platea degli utenti della rete internet”. Ma non si può
configurare nemmeno l’omicidio colposo, perché “non è possibile
affermare che chi ha consentito la pubblicazione e la mancata
rimozione di quel video, usando l’ordinaria diligenza avrebbe
potuto prevedere, dopo due anni dalla realizzazione e dalla
divulgazione del video” la “tragica morte”.
Con un decreto di sequestro dei pm, dopo la morte, il
filmato era stato oscurato. Gli inquirenti avevano chiesto
degli atti a YouTube, società di Google e mai indagata, per
ottenere chiarimenti. Il giudice precisa che non si possono
comunque contestare illeciti alla società. (ANSA).
Fonte Ansa.it