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A Kiev a rischio danni il palazzo presidenziale

Pronta la task force per salvare il “palazzo italiano” di Kiev

A questo proposito gli Stati Generali del Patrimonio Italiano, la consulta permanente e plenaria composta dai rappresentanti delle più autorevoli ed importanti organizzazioni private e pubbliche che operano nel settore del patrimonio, hanno predisposto una task force specializzata per mettere in sicurezza il settecentesco palazzo Mariinskij.
La disponibilità immediata per un intervento della task force degli Stati Generali è stata comunicata formalmente all’ambasciatore dell’Ucraina in Italia Yaroslav Melnyk e all’ambasciatore d’Italia a Kiev Pier Francesco Zazo.
Una possibilità notificata anche per competenza al ministro della cultura Dario Franceschini e alla sottosegretaria Lucia Borgonzoni.
“Il palazzo si trova nel centro di Kiev – spiega il professor Ivan Drogo Inglese, presidente degli Stati Generali – ed è da considerarsi a tutti gli effetti un’opera italiana essendo stato progettato dall’architetto Bartolomeo Rastrelli figlio dello scultore fiorentino Carlo Rastrelli”.
Drogo Inglese prosegue fornendo ulteriori notizie storiche “Il palazzo fu costruito per Elisabetta Romanov, imperatrice di Russia (che però non vide la sua ultimazione) e attualmente è la sede di rappresentanza della presidenza della Repubblica Ucraina”.
La task force italiana è pronta a mettere i sicurezza soprattutto gli affreschi e gli arredi custoditi nel palazzo “preservandoli da eventuali attacchi e conseguenti danneggiamenti”.
L’edificio fino ai primi del ‘900 era a disposizione della famiglia reale Russa ed in passato fu già danneggiato pesantemente dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. Successivamente venne restaurato anche con l’impiego di competenze italiane.
Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskyj ha più volte dichiarato pubblicamente di considerare il palazzo un vanto nazionale e di utilizzarlo spesso come sede per incontri istituzionali importanti.
Il settore del restauro è considerato una eccellenza tra le attività produttive nazionali. Per questo gli Stati Generali hanno già costituito la Commissione Restauro alla presenza del vice ministro dello sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin.
Nella commissione sono rappresentate le più autorevoli ed importanti organizzazioni che operano nel settore restauro (Ari, Confartigianato Restauro, Federestauro, Restauratori Senza Frontiere).
Il piano di intervento prevede anzitutto una scansione architettonica dell’edificio mediante utilizzo di un laser scanner. Questa prima azione consentirà, in caso di necessità di futuri restauri e ricostruzioni, di disporre di un accurato rilevo tridimensionale.
Per la realizzazione del rilievo è previsto anche l’utilizzo di droni di ultima generazione equipaggiati con scanner e video camere ad alta precisione.
La protezione degli affreschi potrà avvenire mediante la velinatura oppure, in casi limite, mediante l’utilizzo della tecnica dello strappo ovvero la stesura di tessuti e collanti adesivi idonee per rimuovere (poche decine di micron) lo strato pittorico superficiale dell’affresco.
Il piano prevede anche l’adeguata protezione di arredi, mobili e quadri di pregio che potranno essere opportunamente imballati e custoditi in appositi depositi, differenziando lo stoccaggio per diminuire le probabilità di distruzione.
Gli Stati Generali hanno inoltre comunicato la possibilità di allestire un automezzo appositamente equipaggiato per questa tipologia di interventi.
Nel campo degli interventi pre e post bellici sul patrimonio architettonico le metodologie e le tecnologie italiane sono considerate le più avanzate e sofisticate del mondo.
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