(ANSA) – ROMA, 25 MAG – Una nome femminile vergato sul muro ad altezza di bimba, “Mummia” che racchiude una storia piena di mistero e nello stesso tempo potrebbe aprire una luce sui facoltosi proprietari di una grande villa suburbana che con le sue terrazze arrivava fino al mare. E’ la nuova incredibile scoperta riservata dagli scavi in corso a Pompei e raccontata in esclusiva all’ANSA dal direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna. Gli scavi, ripresi da qualche giorno, stanno interessando un terreno subito a nord della colonia romana, temporaneamente requisito ad un tombarolo locale, grazie ad un’azione congiunta con la Procura di Torre Annunziata e i carabinieri.
Pareti dipinte e la volta intatta di un grande criptoportico fanno pensare si tratti, spiega l’archeologo, di un grande e raffinato complesso di età augustea, al quale appartenevano anche le stalle ritrovate un anno fa nell’ambito della stessa operazione giudiziaria con i resti di tre bellissimi cavalli, tra i quali un sauro bardato di bronzo che ha dato il nome alla tenuta. Ora la villa, appartenuta con tutta probabilità ad un generale o ad un alto funzionario forse appartenente alla gens dei Mummii, importante famiglia romana mai prima d’ora documentata a Pompei, verrà riportata alla luce, a partire dal grande criptoportico e dagli ambienti di rappresentanza, con i fondi ordinari del Parco. Ci vorrà del tempo, ma alla fine, assicura Osanna, la dimora verrà aperta alle visite.