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A Saluzzo ricordato il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa

È stato emesso, nelle ricorrenza esatta del centenario della nascita, il francobollo commemorativo del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Il francobollo, valido per la posta ordinaria, mostra un ritratto del generale su uno scorcio di Saluzzo (Cuneo), città natale di Dalla Chiesa: si vedono l’Antico Palazzo Comunale e l’attigua Torre Civica. Il bollettino illustrativo dell’emissione è firmato dal sindaco di Saluzzo, Mauro Calderoni, e dal figlio del generale, Nando Dalla Chiesa. Vi si ricorda il sacrificio di questo servitore dello Stato: ”il 3 settembre 1982, pochi mesi dopo il ritorno in Sicilia, mentre cercava di onorare senza poteri la sua sfida al servizio dello Stato e del popolo italiano, fu assassinato da un commando mafioso in Via Carini a Palermo; morirono assieme a lui la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo”. Si ricorda anche una frase di Dalla Chiesa, riportata sul monumento di cui e’ prevista l’inaugurazione a Saluzzo: “se è vero che esiste un potere, questo potere è solo quello dello Stato, delle sue istituzioni e delle sue leggi; non possiamo oltre delegare questo potere né ai prevaricatori, né ai prepotenti, né ai disonesti”.

Il ministro Guerini: ‘Dalla Chiesa non abbassò mai lo sguardo’ – “Siamo qui per fare memoria della nascita di un uomo dello Stato, di un uomo che ha sacrificato la sua vita per le istituzioni, di un carabiniere che ha onorato la sua divisa”. Con queste parole il ministro della difesa, Lorenzo Guerini, ha ricordato oggi a Saluzzo (Cuneo) la figura del generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa a 100 anni dalla nascita. “Siamo qui – ha aggiunto – per tenere vivo il suo esempio e tramandarlo nel tempo. Nel corso della sua vita militare il generale Dalla Chiesa dimostrò tantissime virtù, ma ciò che lo rese unico fu probabilmente la sua innata capacità di aggiungere al rigore della divisa l’intelligenza dell’intuito e l’innovazione investigativa. Non abbassò mai lo sguardo, dando eccezionale prova di coraggio e di fedeltà ai valori della democrazia, anteponendo il bene comune ad ogni altro interesse. Da quel tragico 3 settembre 1982, l’impronta e il ricordo del generale sono rimasti impressi nel cuore di tutti, dei cittadini che al suo esempio guardano con spirito di emulazione e ammirazione, di coloro che agiscono quotidianamente a difesa della libertà, della civile convivenza e della giustizia. Nel cuore dei Carabinieri, che dal suo straordinario lavoro hanno ereditato un metodo investigativo divenuto di riferimento”.

eA Saluzzo ricordato il generale Dalla Chiesa  – Un monumento a Carlo Alberto Dalla Chiesa è stato inaugurato oggi a Saluzzo (Cuneo), la città piemontese dove il generale nacque cento anni fa. La cerimonia, cui ha preso parte il ministro della difesa, Lorenzo Guerini, si è svolta in piazza Garibaldi. L’opera è un totem in pietra, vetro e acciaio alto quattro metri ed è stata realizzata da sei artisti saluzzesi: Ugo Giletta, Alessia Clema, Guido Palmero, Lorenzo Griotti, Franco Giletta e Anna Panacci Valla. Dalla Chiesa nacque a Saluzzo il 27 settembre 1920. La famiglia era originaria di Parma ma il padre, Romeo dalla Chiesa, carabiniere, era di stanza presso la stazione dell’Arma a Saluzzo. All’inaugurazione del monumento erano presenti, oltre al ministro, il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Giovanni Nistri, il figlio di Carlo Alberto dalla Chiesa, Nando, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, il vicepresidente della Provincia di Cuneo Flavio Manavella. Il comandante Nistri ha ricordato che, sebbene in ogni caserma debba esserci la fotografia del presidente della Repubblica e del comandante dell’Arma, “spesso vi si trova anche un’immagine del generale Dalla Chiesa perché il suo insegnamento e la sua integrità morale sono un esempio per tutti noi carabinieri”. “Nei mesi scorsi – ha affermato Nando Dalla Chiesa – ho avuto modo di consultare alcuni documenti scambiati tra mio padre, allora comandante della legione carabinieri di Palermo, e la Commissione parlamentare antimafia. E ho potuto comprendere come venisse posta particolare attenzione alla parole di mio padre e ai suoi documenti firmati con quella stilografica verde che ancora ricordo sulla sua scrivania. La sua firma, così minuta ma curata, mi porta a mettere in evidenza il valore della firma di ognuno di noi, delle decine di migliaia di firme che ogni giorno apponiamo sui documenti. Il peso del nostro nome, con la firma, certifica la realtà, e la certificazione del vero, e non del falso, rappresenta è il nostro impegno lotta quotidiana contro ogni falsità, ogni sopruso, ogni mafia”.

Fonte Ansa.it

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