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A Venezia le persone con disabilità non sono gradite

L’ovovia sul ponte di Calatrava era stata progettata per permettere alle persone con disabilità di transitare. E’ costata 1,8 milioni e mai è entrata in funzione. Un grazie di cuore agli ex sindaci Cacciari e Orsoni e agli incapaci di turno

A Venezia le opere pubbliche costano care. A volte anche dieci volte tanto il progetto originario, vedi la Sciagura Ponte di Calatrava. Ma questo è un mal comune che riguarda tutte le città del Belpaese. A Venezia però le opere strapagate con i soldi dei cittadini non solo costano, ma non vanno in funzione. La settimana scorsa “Corriere quotidiano” ha analizzato il ponte della Costituzione, meglio conosciuto come ponte di Calatrava o ponte degli “scivoloni” dove quando va bene ci si frattura qualche parte del corpo. Tanto che il Comune sta cambiando il materiale degli scalini progettati dall’architetto Santiago Calatrava che speriamo in Italia non metta più piede. Ebbene su quel ponte divenuto una iattura per una città che ha una risonanza a dir poco mondiale, c’è un’ovovia, che dovrebbe (condizionale d’obbligo), servire alle persone con disabilità. Invece mai è entrata in funzione, anzi, la usano gli ultras per attaccare gli adesivi delle loro squadre del cuore. E’ anche una bacheca sferica dove associazioni musicali la usano per farsi pubblicità visto che da qui ogni settimana transitano migliaia di persone. Il suo costo è si 1,8 milioni di euro. Il Comune vorrebbe smantellarla ma teme la scure della Corte dei Conti come danno erariale. Come se non bastasse ha enormi problemi con la manutenzione, perché costruita come blocco unico, non ha pezzi di ricambio, per cui se si guasta bisogna tornare in fabbrica per fare analizzare il pezzo. Con ulteriore lievitazione dei costi. E intanto i gradini si crepano. Queste mostruosità risalgono alle giunte dei sindaci Massimo Cacciari, filosofo ex comunista poi trasformatosi in democristiano e Giorgio Orsoni, principe del Foro travolto dallo scandalo Mose. 

Già nel 2012 qualcuno non ci aveva visto chiaro sul futuro dell’ovovia. Roberto Dal Cin consigliere provinciale della Lega Nord all’epoca espose tutta la sua perplessità dai banchi di Ca’ Corner (sede della Provincia di Venezia: “”Già sei anni fa assieme a tutto il gruppo , portammo all’attenzione del consiglio ma anche dell’opinione pubblica , con documento che fu discusso in commissione e votato dalla maggioranza dell’enorme spreco e costo di denaro publlico della famosa “OVOVIA” , che purtroppo fu usato al massimo due volte se non una . Opera voluta dall’allora sindaco filosofo Cacciari e proseguita dall’illustre successore Orsoni , naturalmente fui tacciato di interferire su cose che non riguardavano la Provincia . A mio modesto parere come dimostrato si sono gettati quasi due milioni di euro per incompetenza e non aver voluto ascoltare nessuno per supponenza trovandosi ora un opera che fa mostra di uno spreco consuetudine di certi amministratori, senza dimenticare l’aspetto principale e più importante che non si è voluto pensare a come far attraversare il ponte alla categoria degli invalidi per la quale l’ovovia era stata pensata e creata, ma si è perseguito verso un percorso senza soluzioni positive”. E la “Maledizione” Calatrava continua a perseguitare Venezia. 

Foto sotto: prove di collaudo …ma l’ovovia non parte (corrieredelveneto.corriere,it) 

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