(ANSA) – ROMA, 08 APR – Un poeta folk/country, cantore della condizione umana, amato anche da Bob Dylan, che ha l’aveva definito un puro esempio di esistenzialismo proustiano, con i suoi viaggi mentali del Midwest all’ennesima potenza… scrive bellissime canzoni”.
Se n’è andato, a 73 anni, per complicazioni legate al coronavirus, un’icona della musica Usa, John Prine. Il musicista era stato ricoverato in terapia intensiva a Nashville poco meno di due settimane fa, dopo l’aggravarsi delle sue condizioni. Lui e la moglie Fiona, che è anche sua manager, avevano avuto la diagnosi di positività al covid-19 al ritorno da un tour in Europa e avevano iniziato separatamente, la quarantena in casa.
Nato nel 1946 a Maywood, in Illinois, Prine aveva iniziato a scrivere canzoni da giovanissimo ispirandosi alla Carter Family, gruppo vocale country. Dopo aver visto Dylan e Johnny Cash esibirsi in tv aveva deciso di fare della passione per la musica un mestiere. In quasi 50 anni di canzoni (il primo album ‘John Prine’ è del 1971), ha influenzato tre generazioni di musicisti, con brani senza tempo, costruiti su una capacità di racconto, profondo, intimo e universale. (ANSA).