“Ho richiamato l’attenzione sull’urgenza di accelerare in tema di cybersicurezza dopo che anche il ministro Colao ha sottolineato lo stato della sicurezza di una percentuale altissima di server pubblici, e dunque una fragilità e una vulnerabilità del sistema pubblico, ed aggiungo anche privato”. Così il sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega alla sicurezza della Repubblica, Franco Gabrielli, intervenendo oggi al Congresso Nazionale Fsp Polizia di Stato, a proposito dell’allarme da lui stesso lanciato a proposito dei ritardi dell’Italia in tema di cybersicurezza.
“Bisogna avere consapevolezza – ha aggiunto Gabrielli – che sempre di più il mondo che saremo chiamati a vivere passa attraverso il cosiddetto dominio cibernetico, che ci ha reso la vita molto più semplice e fruibile, ma ce l’ha resa anche più vulnerabile e fragile perché molto spesso le nostre vite, le cose più intime, passano attraverso dispositivi il cui accesso viola la nostra privacy e tutto ciò che attiene alla nostra sfera personale. Quindi contribuire a rendere questo mondo pubblico e privato più resiliente rispetto agli attacchi, agli incidenti, alle violazioni credo sia un imperativo. Diverse cose sono state fatte, ma magari in maniera disordinata, e quindi c’era la necessità di raccogliere competenze, responsabilità e funzioni sotto un unico ‘cappello’ che è appunto questa Agenzia nazionale per la cybersicurezza.
Quanto ai suoi rapporti con i servizi, con l’intelligence, è stata fatta secondo me una scelta intelligente, cioè è stata distinta l’operatività dell’Agenzia, pur nell’alveo della stessa sicurezza nazionale. Per cui l’Agenzia – ha concluso il sottosegretario – non sarà una terza, quarta agenzia di intelligence, ma sarà un organismo la cui mission principale sarà di costruire questa sicurezza intesa come capacità di resistere agli attacchi e agli incidenti, costituirà nelle intenzioni le modalità con le quali anche nel nostro paese andremo a creare questa work force di tecnici altamente specializzati, e soprattutto a realizzare quella piena condivisione di intenti e di azioni fra il mondo pubblico e provato. Quanto ai tempi, speriamo che la prima legge venga convertita entro la prima decade di agosto e poi dovremo correre, molto in fretta, per dare seguito alle sue indicazioni”.