“Da una parte sono felice, dall’altro sono triste perché Zahra è una sola e, così come lei, ci sono 16 milioni di donne. Se poi aggiungiamo anche i bambini, il numero raddoppia”. Così Ahmed, il fratello dell’attivista afghana Zahra Ahmadi giunto all’aeroporto di Fiumicino per abbracciare “seppur virtualmente”, ha detto, la sorella in arrivo al Leonardo da Vinci con il ponte aereo organizzato dalla Difesa.
“C’è una totale disperazione in Afghanistan. Oltre a donne e bambini ci sono tanti altri uomini che soffrono. Questo giorno, che coincide con l’arrivo di mia sorella, dovrebbe essere un giorno speciale per me ma non è così: una parte di me sta ballando, l’altra è in lutto”.
La voce a tratti rotta dall’emozione, gli occhiali da sole che cercano di coprire gli occhi lucidi, Ahmed, attorniato dalle troupe televisive presenti all’aeroporto di Fiumicino per l’arrivo del volo dell’Aeronautica Militare con a bordo 202 evacuati dall’Afghanistan, tra cui collaboratori e loro familiari ma anche i componenti della Fondazione Veronesi.
“Sono molto felice – aggiunge l’uomo – di quello che ha fatto il Governo italiano per me. Ringrazio il ministro Guerini e tutto lo staff italiano lì a Kabul dove la situazione è grave. È stato fatto tutto il possibile – ha aggiunto – ma non c’è solo Zahara. Abbiamo il dovere di aiutare anche gli altri”.
Fonte Ansa.it